Come stabilito dal governo, la serie A si giocherà a porte chiuse fino al 3 aprile. Questo incide inevitabilmente sui conti economici, che saranno oggetto di mancati incassi e perdite dovute ai rimborsi dei biglietti. e non solo.
Giocare senza pubblico, infatti, determina una perdita economica notevole dettata da vari fattori. Innanzitutto ci sono gli introiti da botteghino, ossia i guadagni della vendita dei biglietti. Si stima che le squadre di serie A, serie B e Lega Pro, debbano rinunciare ad un incasso totale di 200 milioni circa. E’ un buco economico notevole, considerando che solo il big match Juventus-Inter aveva già raccolto circa 3 milioni di euro dalla vendita dei biglietti.
Oltre a questo vanno aggiunti tutti i soldi che sarebbero stati incassati il giorno della partita, chiamati ricavi indotti. In questa categoria rientrano gli acquisti agli store ufficiali delle diverse squadre, le consumazioni alimentari e spese di vario genere. Facendo sempre riferimento alla Juventus, il totale della somma non incassata è stimata intorno ai 5 milioni di euro.
Poi ci sono le perdite economiche effettive dovute ai rimborsi dei biglietti, che le società operano a favore dei tifosi, e degli abbonamenti. Il Milan, ad esempio, ha dichiarato di voler rimborsare sia i biglietti della gara contro il Genoa che i tifosi abbonati per quella partita. Questo comporta una perdita di circa 2 milioni. In media, comunque, per ogni squadra di serie A che gioca due partite a porte chiuse è stimata una perdita superiore al milione di euro.
In totale, da qui al 3 aprile. le squadre della massima serie italiana accumuleranno una perdita complessiva pari a 20 milioni di euro, tra biglietti e abbonamenti. A questa cifra va sottratta tuttavia la somma dei costi dei servizi che verranno risparmiati, che ammonterebbe a 3 o 4 milioni di euro. Se l’emergenze dovesse continuare, la cifra ovviamente potrebbe lievitare notevolmente.
L’UISP è intervenuta sulle disposizioni del Coronavirus, dichiarando la propria responsabilità sociale sulle misure adottate dal governo per contenere il virus, tuttavia denunciando alcune incongruenze che stanno complicando la riorganizzazione degli eventi sportivi. Inoltre, chiede di considerare nei provvedimenti di crisi sanitaria, anche la perdita economica importante che sta subendo l’UISP.
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