Emergenza Coronavirus: con semifinali di ritorno e finale ancora da disputare prende campo l’ipotesi di far disputare la Coppa Italia a luglio.
L’emergenza Coronavirus che attanaglia l’Italia ormai da un mese ha modificato enormemente il nostro stile di vita, le nostre abitudini. Quello che un tempo sembrava scontato, ora non lo è più. Stiamo facendo i conti con un male che purtroppo sembra inarrestabile e che continua a fare vittime lungo tutto lo stivale.
Tutta l’Italia è zona rossa da 10 giorni e lo sarà almeno fino al prossimo 3 aprile, sebbene da Palazzo Chigi giungano indiscrezioni riguardanti una quasi certa proroga del blocco totale. Un blocco totale che andrà a coinvolgere ovviamente anche il mondo del calcio che è ormai nel caos a causa dell’emergenza Coronavirus.
Le difficoltà nell’elaborare un calendario per terminare la stagione sono evidenti. Regolarmente mancano ancora 12 partite di campionato da disputare (più qualcuna delle giornate precedenti) più il ritorno delle semifinali e finale di Coppa Italia.
Il problema è che, Coronavirus permettendo, non si potrà tornare in campo prima del 2 maggio con una tabella di marcia che, di conseguenza, risulterebbe intasatissima anche perché la UEFA non è intenzionata a spostare le date dei playoff per Euro 2021.
Immaginare una conclusione della stagione 2019-2020 entro fine giugno è quindi pressoché impossibile. La peggiore delle ipotesi è quella in cui tutto finirebbe verso la fine di luglio.
Dinanzi a questa situazione e viste le difficoltà andrebbe modificato il format, introducendo, eventualmente, playoff e playout per la Serie A, che si giocherebbe in un lasso di tempo compreso tra il 2 maggio e il 28 giugno, e slittamento, ai primi di luglio, di semifinali di ritorno e finale di Coppa Italia.
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