Con il nuovo decreto, il premier Conte proroga le limitazioni imposte fino al 3 aprile. Per lo sport, c’è il divieto assoluto di allenarsi in collettività. Aumentano i dubbi sulla ripresa dei campionati
Ora è ufficiale: la quarantena è stata prolungata fino al 13 aprile. A comunicarlo è stato il premier Giuseppe Conte in diretta tv, annunciando che le restrizioni previste fino al 3 aprile per contrastare il coronavirus, sono ora prorogate alla nuova data.
Il primo ministro italiano ha dichiarato che non siamo nella condizione di abbassare la guardia e che si stanno vedendo i frutti dello sforzo chiesto a tutti gli italiani. Nel nuovo decreto c’è un aspetto che riguarda lo sport e in generale gli atleti professionisti. Viene introdotto, infatti, il divieto di allenarsi all’interno degli impianti sportivi.
In merito a questo aspetto, Conte ha detto che non si intende vietare completamente l’allenamento agli sportivi, ma di certo non potranno farlo in modo collettivo, bensì individuale. Questa scelta potrebbe essere stata fatta per le varie società di calcio, che mirano ad una ripartenza veloce del campionato.
Una restrizione, quindi, che allontana l’idea di una ripresa dell’attività agonistica in tempi brevi e che mette ancora più punti interrogativi su quello che sarà il finale di stagione dei campionati italiani. Il DPCM conferma, inoltre, le limitazioni all’attività di jogging e di ginnastica all’aperto, che rimangono permesse ma da soli e in prossimità della propria abitazione.
Gli spostamenti consentiti rimangono quelli giustificati da comprovate esigenze lavorative, assoluta urgenza e motivi di salute. In ogni caso, vanno sempre dichiarati nell’autocertificazione e deve essere sempre mantenuta la distanza minima di un metro da una persona all’altra.
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