Fino a qualche settimana fa sembrava fantacalcio, adesso è diventata realtà: Cristiano Ronaldo è un nuovo giocatore della Juventus. Andiamo a capire come tatticamente potrà integrarsi nella squadra di Allegri, o meglio, come lo stesso Allegri dovrà cambiare le proprie strategie per far spazio al Pallone d’Oro.
Ronaldo nell’ultimo triennio
Da numero 7 puro, ala predisposta al dribbling e al tiro rientrando sul piede destro, Cristiano Ronaldo negli ultimi anni si è trasformato in un tremendo attaccante, capace di realizzare 140 reti nell’ultimo triennio. Un cambio tattico che era già nell’aria al tramonto dell’era Ancelotti al Real, diventato realtà con l’avvento di Zinedine Zidane.
Con l’avvento dei 30 anni, sembra che di comune accordo con il tecnico francese il fuoriclasse portoghese abbia deciso di gestire la propria annata, misurando le gare in cui avrebbe dato il 100% in campionato, e specializzandosi nelle serate di Champions League (è attualmente il miglior cannoniere nella storia delle coppe europee), e nello stesso tempo Zidane lo ha definitivamente spostato più vicino alla porta. Meno dribbling, meno giocate spettacolari fuori dall’area, ma molti più gol e occasioni da gol create.
Il risultato è stato evidente agli occhi di tutto il Mondo, e nessuno si sognerebbe di cambiare questo status quo, soprattutto uno come Max Allegri, pragmatico quasi fino alla noia.
Non credo ci saranno molti dubbi che il calciatore famoso per indossare la maglia numero 7, agirà da 9, mandando probabilmente in Premier League Gonzalo Higuain (c’è Sarri pronto ad accoglierlo).
L’intesa con i nuovi compagni
Sarà fondamentale l’intesa con Paulo Dybala. Ronaldo ha bisogno di giocatori con un’alta sensibilità tecnica attorno per rendere ancora al meglio, e permettersi quelle piccole pause stagionali che gli permettono di arrivare al meglio fino in fondo ad ogni stagione (ed è forse l’assenza di un grande partner d’attacco il vero nodo dell’eliminazione del Portogallo dai Mondiali).
Dybala rende al meglio, a sua volta, giocando sul centro destra dell’attacco juventino, e potrebbe giovare molto degli spazi che le difese avversarie potranno lasciare sulla trequarti per coprire i movimenti in profondità di Ronaldo, movimenti che negli ultimi mesi Higuain ha lentamente ridotto.
Non ci sarà probabilmente alla Juventus un altro attaccante bravo a giocare a palla coperta come se fosse palla scoperta come Karim Benzema. Il francese è stato definito per anni il Robin del Batman CR7, e il suo set di movimenti interni-esterni ha favorito perfettamente il gioco del fenomeno portoghese. Mandzukic è un guerriero ma non tecnicamente ai livelli di Benzema, tuttavia potrebbe aiutare ancora una volta Allegri nel creare il contesto migliore per sfruttare Ronaldo.
Quale modulo per valorizzare Ronaldo?
Allegri potrebbe avere decine di soluzioni con il parco attaccanti/trequartisti che ha a disposizione, tanto che, una di qualsiasi di queste, metterebbe in panchina uno fra Bernardeschi, Cuadrado, Mandzukic, persino Dybala.
La prima soluzione, che manderebbe in campo almeno 4 giocatori offensivi, è il 4-2-3-1 che due stagioni fa ha portato la Juventus alla finale di Cardiff, persa proprio contro il Real Madrid di Ronaldo. Con il ritorno di un terzino offensivo come Cancelo sulla destra, si potrebbe ricreare un asse creativa su quel lato del campo, fra il portoghese ex Inter, Dybala e Douglas Costa, mentre Mandzukic potrebbe fare di fatto la punta, aumentando le bocche di fuoco all’interno dell’area di rigore.
Ovviamente il 4-2-3-1 darebbe così tante possibilità offensive da essere pericoloso in particolare in transizione difensiva, per questo potrebbe essere utilizzato da Allegri soprattutto contro squadre piccole, o quando c’è da mettere subito in chiaro il risultato.
La seconda soluzione è il 4-3-3, che metterebbe in campo Matuidi, ma manderebbe in panca Mandzukic. Sarebbe un modulo più equilibrato, che permetterebbe alla Juventus di difendere con un 4-4-2, che sembra uno dei punti di partenza di questo nuovo progetto di Allegri, con il francese che scivolerebbe sull’out di sinistra (come sta facendo anche durante i Mondiali) e al contempo lascerebbe Ronaldo e Dybala pronti a scatenare la velocità nelle transizioni offensive.
Infine Allegri potrebbe anche riutilizzare la cara vecchia difesa a 3 (o 5), togliendo però dal campo tutti i talenti che generalmente giocano sull’out destro (Douglas Costa, Cuadrado e Bernardeschi), per disegnare un 3-4-2-1 con Ronaldo mezza punta sinistra, Dybala mezza punta destra e Mandzukic punta centrale, sempre pronto a scambiarsi con il portoghese.
Come cambia la Serie A
Non è ancora chiaro se avere un top club che divori tutte le altre squadre e vinca il campionato già a Marzo sia un bene o no per l’appeal della competizione stessa, ma sembra chiaro che questa è la direzione che sta prendendo la Serie A.
Né Napoli (a meno che non arrivi Di Maria, un profilo già importante), né Roma sembrano avere le possibilità di rispondere sul mercato ad un colpo come quello di Ronaldo, con i giallorossi che potrebbero fare uno stacco decisivo solo con la costruzione del nuovo stadio, ma solo nel lungo periodo.
Se l’Inter dovesse rientrare con continuità in Champions League potrebbe alzare ancora il livello, avvicinandosi a Napoli e Roma, con il Milan in secondo piano in attesa di sciogliere i nodi sul futuro societario.
Di sicuro la Serie A verrà vista da più persone nel Mondo, più calciatori potrebbero essere attratti dalla possibilità di giocare nel “campionato di Ronaldo“, e per fortuna dalla scorsa stagione i 4 posti in Champions hanno riportato un po’ di spettacolo (abbiamo visto la sfida fra Lazio ed Inter fino all’ultimo respiro), ma senza una risposta delle dirette concorrenti nell’immediato, o quasi, si va sempre di più verso una bundeslighizzazione, ovvero un campionato di ottimo livello, ma con una vincitrice già designata fin da agosto.
Diverso è il discorso per la Champions League: CR7 è il giocatore che ha realizzato poi gol nella storia delle competizioni europee, ma acquistarlo non vuol dire trasportarne il numero di gol con certezza. La Juventus avrà bisogno di scacciare via i fantasmi delle 7 finali perse passando per ogni serata di Champions, affidandosi alla spettacolosa personalità del suo nuovo numero 7, di certo, ma la tenuta mentale di tutta la rosa, e le scelte di Allegri saranno ancora determinanti nella realizzazione dell’obiettivo, diventato ormai un’ossessione.
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