
Cristian Chivu non parla apertamente di un problema sulle ripartenze, ma il nervosismo è evidente. L’Inter domina a lungo il derby, colpisce due legni, sbaglia un rigore e alla prima vera occasione subisce gol su contropiede. È la fotografia perfetta della stagione: qualità di gioco elevata, ma vulnerabilità nei momenti chiave e difficoltà nel gestire i ribaltamenti di fronte.
Prestazione convincente, ma la frustrazione può lasciare il segno
Al termine del match, Chivu sottolinea la buona prestazione e l’atteggiamento della squadra, ma non nasconde che sconfitta e sprechi pesino sul morale.
«La frustrazione non riguarda solo le occasioni create, ma la prestazione in generale. Abbiamo controllato il gioco, concesso un solo contropiede e abbiamo preso gol proprio lì. I ragazzi hanno provato a segnare in tutti i modi, questo è lo spirito che voglio.»
Inter però allunga la sua striscia negativa nei big match: in campionato ha perso contro Juventus, Napoli e Milan, vincendo solo con la Roma. Il divario con le dirette rivali è evidente, soprattutto sul piano mentale.
Il problema delle ripartenze: numeri che non mentono
Chivu respinge l’idea che l’Inter soffra sistematicamente le transizioni negative. I dati, però, raccontano altro: 4 gol subiti su contropiede, con soli 11 tiri concessi in quelle situazioni. Ciò indica una fragilità strutturale nella protezione difensiva quando la squadra attacca con molti uomini.
Il tecnico non accusa Sommer, protagonista nell’azione del gol, ma ammette che serve maggiore furbizia tattica:
«Con le caratteristiche dei nostri giocatori siamo portati ad attaccare in tanti, questo lascia spazi. Dobbiamo ‘sentire’ prima il pericolo, fare qualche fallo tattico in più e sporcare certe azioni.»
Troppe occasioni, pochi gol: Lautaro out e domande scomode
Anche la gestione delle scelte tecniche è finita sotto i riflettori, soprattutto per l’uscita anticipata di Lautaro. Chivu ha chiuso rapidamente ogni ipotesi di problema fisico:
«Può un allenatore non cambiare un giocatore? È stata una scelta tecnica. Bonny e Pio meritano spazio, hanno fatto bene.»
Derby perso, fiducia da ritrovare
Il peso psicologico della sconfitta con il Milan va oltre i tre punti. Inter non vince un derby da sei partite (due pareggi e quattro sconfitte) tra Serie A, Coppa Italia e Supercoppa. Rischia di diventare un blocco mentale, come lo stesso Chivu ha ammesso:
«Quattro sconfitte in dodici giornate sono troppe. La classifica è ancora corta, ma una partita così può lasciare il segno.»
Martedì arriva l’Atletico Madrid: altro test sulle ripartenze
Il prossimo impegno sarà in Champions League contro l’Atletico Madrid di Simeone, una squadra che vive di ripartenze e gestione difensiva. Un esame perfetto per capire se l’Inter è in grado di crescere proprio là dove oggi sta mostrando le sue fragilità.
L’Inter domina ma non punge, crea ma non chiude, attacca ma si espone. Un equilibrio da ritrovare in fretta, perché le grandi partite non perdonano.


