Il presidente del club giallorosso continua: “Voglio lasciare la Roma in mani solide”
James Pallotta è tornato a parlare. E, come sempre, le parole potrebbero far discutere. Dopo aver rilasciato un’intervista la scorsa in cui ringraziava ed elogiava Paulo Fonseca per lavorare in grande simbiosi con l’amministratore delegato Guido Fienga e il Global Sport Officer Manolo Zubiria (senza citare, volutamente o per distrazione, chi lo sa, Gianluca Petrachi, scatenando la reazione di quest’ultimo), il presidente giallorosso è nuovamente intervenuto.
NON COSÌ – Questa volta, al centro dell’intervista c’è stata la faccenda della cessione societaria. Cessione che era vicinissima, ma che è saltata per un motivo molto semplice: l’offerta formulata dal Gruppo Friedkin era “inacettabile”. A dichiararlo è lo stesso Pallotta: ” (..) L‘ultima offerta semi-concreta che abbiamo ricevuto, sulla quale dei dettagli sembrano essere trapelati da alcuni dei loro avvocati o banchieri, non era minimamente accettabile“
NON TUTTO È PERDUTO – Pallotta tiene comunque le porte aperte al magnate texano: “Se il Gruppo Friedkin avesse i soldi e volesse parlare ancora e avanzare un’offerta tale da essere ritenuta accettabili da tutti per la Roma, lo ascolteremmo“.
LASCITO – Il presidente si avvicina sempre di più all’addio. Un addio che però dovrà avvenire a determinate condizioni: “Beh, invecchiando sto pensando al futuro e vorrei lasciare il Club in mani ottime, solide. Vorrei qualcuno che sia una buona guida per la Roma e che le permetta di poter competere come a tutti noi piacerebbe. Ora voglio solo cercare di assicurarmi che, qualsiasi cosa accada alla Roma, sia la migliore per il Club che sia con una vendita, con un nuovo investitore o con me stesso e l’attuale gruppo di investitori“.
SASSOLINI – Il bostoniano non perde poi l’occasione per (iniziare a) togliersi qualche piccolo sassolino dalle scarpe: ” Abbiamo investito oltre 400 milioni di euro in questo progetto, una cifra considerevole, cercando sempre di fare la cosa giusta per la Roma. Non ho preso un centesimo dal Club, mai. Abbiamo investito. Anche nelle ultime settimane. (…) Non andiamo in giro a dire “vogliamo fare tanti soldi!”. Neanche per sogno. (…) Ho imparato molto tempo fa che per alcune persone non importa cosa dico o faccio, o quanti soldi ho messo nella Roma: per loro non sarà mai abbastanza. Questa è la vita, lo accetto”.
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