La decisione arrivata dopo un Cda convocato d’urgenza nel quale tutti gli azionisti blaugrana si sono dimessi in blocco. Josep Bartomeu lascia così i vertici del club dopo sei anni e mezzo di presidenza.
Sei anni contraddistinti da esaltanti epopee e altrettante depressioni, che hanno portato il Barcellona dalla conquista del secondo triplete della sua storia, alla frattura pressocché irreversibile col suo capitano storico: Leo Messi.
Le dimissioni sono giunte in seguito a una mozione popolare di sfiducia seguita alla raccolta di 20.000 firme. Un esito ineluttabile che ha avuto il suo requiem nella sconfitta del Clasico, gara che ha sancito la crisi definitiva di un Barcellona mestamente relegato al dodicesimo posto in classifica dopo cinque giornate.
Bartomeu si dimette: dal Barçagate allo strappo con Messi
Un declino, quello del Barcellona, il cui principio va forse ricercato nello scandalo scoppiato quest’estate, quando diversi quotidiani iberici hanno veicolato la notizia dell’esistenza di una società, la I3Ventures, finanziata da Bartomeu per ledere la reputazione dei propri atleti attraverso profili social falsi.
Una strategia attuata per mettere pressione ai senatori dello spogliatoio, che già avevano manifestato alcuni malumori sulla gestione dei diritti di immagine e dello spogliatoio, dopo l’esonero di Valverde a beneficio di Setién.
Il Barçagate, così come era stato ribattezzato, era stato il preludio di una stagione fallimentare che ha portato il Barcellona a perdere il campionato nel rush finale con il Real Madrid e a subire una storica “imbarcata” (8-2) nella semifinale di Champions contro il Bayern Monaco.
Ora un nuovo capitolo sta per aprirsi. L’era Bartomeu si è chiusa nel peggiore dei modi, ma ha comunque fruttato al Barcellona la bellezza di tredici trofei: quattro Scudetti, altrettante Coppe di Spagna, due Supercoppe, una Champions, un Mondiale per club e una Supercoppa europea.
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