Non sappiamo ancora se e quando il disastroso congedo pre-natalizio porterà a novità radicali nell’assetto societario, tuttavia è certo che la sessione di mercato di gennaio sarà un’occasione per il Milan per provare a rimediare, almeno parzialmente, ai disastri fin qui collezionati.
I nomi per il mercato in entrata, come sempre, sono parecchi e tutti da verificare. Ibrahimovic non ha ancora sciolto le riserve e, francamente, non se ne può più del suo atteggiamento da gran figo che se la tira, per cui speriamo che si decida a decidere. Il ritorno, comunque graditissimo, gli garantirebbe un contratto di sei mesi a sei milioni.
Altri nomi tirati in ballo sono quelli di Todibo, difensore o mediano del Barcellona che potrebbe arrivare per 20 milioni, anche se ci sarebbe il problema della recompra a favore dei blaugrana, il più sfumato difensore centrale e terzino Alderweireld, e qualche new entry come la punta Haaland. Più lontano, invece, appare Matic. Nessuna traccia, invece, di Fabregas e Baselli, accostati da secoli e per secoli al Milan, ma mai nemmeno lontanamente avvicinatisi a vestire il rossonero.
Capitolo cessioni: Kessié è da tempo dato per partente verso la Perfida Albione, mentre nelle ultime ore si starebbe aprendo la strada alla cessione di Paquetà al Psg, voluto dal suo mentore Leonardo, colui che lo portò in rossonero lo scorso gennaio. Caldara e Calhanoglu, come detto tempo addietro, potrebbero finire uno all’Atalanta e l’altro nuovamente in Germania, mentre nessuno sembra disposto ad accollarsi il peso di uno come Suso. O Castillejo. O Calabria.
Al Milan serve gente esperta e scafata, non un nuovo esponente dell’irritante Generazione Z (i millennials sono quelli nati tra il 1981 e il 1996, e che diamine!). Riusciranno i rossoneri a portare a termine qualche operazione decente?
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