Intervistato a 360 gradi in esclusiva dalla Gazzetta dello Sport, l’ad nerazzurro, Beppe Marotta, si è pronunciato così:
Sul futuro di Lautaro e il prossimo mercato : “In questo momento è difficile pronunciarsi. Però a lui dico: resti concentrato sul presente, c’è una stagione che riprende, ci sono obiettivi da centrare, possiamo toglierci soddisfazioni, i giocatori devono essere protagonisti. Non c’è la volontà della proprietà di vendere Lautaro: è giovane, ha il futuro dalla sua ed è un elemento funzionale per Conte. Poi, certo, c’è una clausola”.
“Non so cosa pensi il Barcellona, magari avranno anche delle alternative. La mia speranza è che non paghino la clausola. In caso di addio, al posto di Lautaro, arriverà un giocatore di grande peso, un top player. Ma in questo mercato, a livello europeo, la vera difficoltà non sarà dover comprare, ma riuscire a vendere. Non abbiamo fretta: capisco la voglia di nomi, ma bisogna aspettare che le stagioni si concludano e i club siano in grado di fare i programmi futuri. Una cosa mi sento di dire, in linea generale: operazioni in stile Neymar, in cui una squadra va e porta via un calciatore ad un’altra, non si vedranno più per molti anni”.
I possibili nomi in entrata: “Cavani è una delle opportunità, è oggetto di monitoraggio essendo un calciatore in scadenza. Ma non abbiamo approfondito la questione: in questo momento è piuttosto lontano dall’Inter. Chiesa e Zaniolo non nascondo che siano due talenti. Per il primo la Fiorentina ha aspettative economiche elevate, ecco perché oggi non abbiamo avviato un confronto con loro. Lo stesso vale per Zaniolo, la Roma richiede un investimento elevatissimo e non ci sono le condizioni economiche per affrontare il discorso”.
Su Tonali: “È più abbordabile, un’operazione che si può costruire in maniera migliore. Ed è un ragazzo che è ancora in fase di crescita”.
Sulla cessione Icardi e le cifre dell’affare: “Siamo stati bravi, era un’operazione molto difficile, abbiamo portato a casa l’obiettivo favoriti da una scadenza fissata, quella del riscatto. Le operazioni di mercato vanno contestualizzate. Questa è stata definita in un periodo difficile, dal punto di vista finanziario. Inutile pensare a ieri, neppure al domani: l’accordo ci appaga oggi. Avevamo fatto una scelta progettuale anche tecnicamente, un anno fa, l’abbiamo rispettata ora”.
Il ritorno di Nainggolan: “Non vogliamo svalutarlo. Rientrerà dal prestito, poi faremo delle valutazioni. Non c’è fretta di decidere”.
L‘importanza di Eriksen: “Il danese è un gioiello, un grande giocatore. Conte è il direttore d’orchestra, è lui che deve creare il giusto equilibrio tattico. Questi due mesi sono indicativi per conoscersi meglio: vale per il calciatore, vale anche per Conte”.
Ambizioni e prossimo campionato: “Non guardo agli altri. Con l’avvento di Conte la crescita si è notata, sul piano culturale e su quello sportivo. Adesso non bisogna porsi limiti, l’asticella va alzata. Stiamo portando avanti la missione della proprietà Suning. Vogliamo vincere”.
La Coppa Italia: “La vediamo davanti a noi, anche se al momento un po’ da lontano. Dobbiamo cercare di prendere in mano quel trofeo”.
Ripartenza in campionato: “Ho visto la squadra molto carica in allenamento, come il suo allenatore: mi ha fatto piacere. In un campionato così anomalo, può accadere di tutto. Conosciamo la forza degli avversari, ma dobbiamo avere ambizione. Poi serviranno circostanze favorevoli, come non avere infortuni nei momenti chiave”.
Infine, l’a.d. ha scelto di chiudere l’intervista con una perla dai colori nerazzurri: “Il mio prossimo obbiettivo è andare in pensione con qualche altro trofeo vinto. Con l’Inter, ovviamente”.
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