Brescia-Juventus 1-2, voti e pagelle: gran Tonali, buon ritorno di Balotelli, centrocampo juventino in grande spolvero, ritrovata intesa Dybala-Higuaìn

Nella seconda e ultima gara in ordine cronologico degli anticipi del Martedì di questo 1° turno infrasettimanale, valevole come 5^ giornata, nonché ovviamente anche seconda gara in assoluto di questo turno di campionato, 42esima in ordine cronologico dell’intero campionato, la Juventus va a vincere, a fatica, 1-2 in casa del Brescia.

Per i lombardi terza sconfitta su 5 in questo campionato, seconda delle quali in casa, dove finora la banda di Eugenio Corini ha sempre e solo perso nel torneo-2 su 2, ed entrambe con un gol di scarto, dopo il rocambolesco 3-4 contro il Bologna con rimonta dal 3-1 alla 3^ giornata.

Di contro per la Juve quarta vittoria su 6 impegni stagionai fra Serie A TIM e UEFA Champions League, equamente suddivise fra gare casalinghe e trasferte, seconda di fila in rimonta e sempre contro una neopromossa e con medesimo risultato – dopo il 2-1 casalingo sull’Hellas Verona – nonché prima vittoria ufficiale in trasferta con Maurizio Sarri in panchina, nonché 1° gol subito lontano da casa in questo campionato per i pluricampioni in carica.

Una sfida fra Brescia e Juve che, al Rigamonti, non si vedeva da quasi 9 anni.

Ancora una volta bianconeri – per la seconda volta in biancorosso, dopo lo scialbo pari senza gol in casa della Fiorentina 2 turni fà – costretti a rimontare contro una neopromossa. 

Questo Brescia che gioca un ottimo calcio e che infiamma il match subito, già al 4′ con il vantaggio choc di Alfredo Donnarumma, un potente destro da fuori sul quale il portiere juventino Szczesny non è affatto esente da colpe, netta la sua papera nel non saper respingere il pallone che gli sbatte addosso e si infila in rete

Donnarumma si conferma così sempre più bomber stagionale delle Rondinelle, con il suo 4° gol personale in questo campionato, terzo dei quali tra le mura amiche, dopo la doppietta nella gara persa alla 3^ giornata contro il Bologna con un pirotecnico 3-4 in rimonta da 3-1. 

La reazione degli ospiti è però immediata. Seppur la Juve non brilli ancora si vedono chiari segni di miglioramento, una manovra più fluida rispetto al match contro il Verona e perché no anche qualche lampo di Sarrismo.

Che si vede fin da subito, dalla prima azione bianconera, neanche 5 minuti dopo il gol subito, con buoni fraseggi palla a terra fra i redivivi Higuaìn e Dybala e il nuovo arrivato Ramsey, con pallone che, dopo una conclusione della Joya respinta, perviene a Rabiot che di sinistro manda alto di poco.

Causa assenza di Cristiano Ronaldo – risparmiato da Sarri per un lieve affaticamento muscolare – la Joya e il Pipita si ritrovano insieme in tandem solitario come non gli capitava dal quasi un anno e mezzo: l’ultima volta Domenica 13 Maggio 2018, pari senza gol all’Olimpico contro la Roma che fu sufficiente per la conquista aritmetica del 7° scudetto consecutivo.

Inizia una fase di empasse per i bianconeri, che sfiorano il gol in più di un’occasione, prima con il sinistro di Higuaìn su cui ha buon gioco Joronen, poi su una delle buone trame palla a terra di prima -che fanno sicuramente stropicciare gli occhi a Sarri – da Khedira a Ramsey a Dybala che tocca in area ancora per Khedira il cui destro rasoterra sfila di poco a lato facendo correre i brividi a tutto il pubblico del Rigamonti.

Dall’altra parte brilla particolarmente Lorenzo Tonali. Il giocatore più giovane del campionato, classe 2000, autore di una prestazione favolosa, con le sue scorribande laterali è un’autentica spina nel fianco, perfetto connubio fra la freschezza del giovanotto qual è e una personalità da grandissimo uomo.

Coadiuvato anche da uno che uomo lo è già e ha 10 anni più di lui, quel  Mario Balotelli tanto atteso, osservato speciale in quanto ritornante nel calcio italiano dopo 3 anni di assenza e proprio contro la Juve che lo vide esplodere nel 2008 e della quale è spesso stato ostico avversario – 3 gol segnati ai bianconeri per Balo.

SuperMario partecipa alle trame offensive dei suoi, cercando di mettersi sempre a disposizione dei compagni in fase di appoggio. E sfiora anche quello che sarebbe stato il gol del clamoroso 2-0, se Szczesny non fosse bravissimo a deviare la velenosa punizione dalla distanza dell’ex interista. 

Il tutto prima che la Juve trovi il gol del meritato pareggio al minuto 40′, così come contro il Verona anche in questo caso è un avversario a dare una mano ai bianconeri per il pari, sfortunata la deviazione del centrale difensivo  venezuelano Jhon Carlos Chancellor Cedeño, per tutti solo John Chancellor, che su azione da corner la infila involontariamente nella propria porta. 

Tuttavia il difensore si farà perdonare nella ripresa, salvando la conclusione  a botta sicura di un buon Rabiot.

Su sponda Juve un altro giocatore dimostra ancora segni di miglioramento, quel tanto bistrattato Higuaìn che sfiora il gol in almeno altre due occasioni fra fine primo tempo e inizio del secondo, e nelle sue sortite offensive sembra esser tornato il mastino sfonda-difese di un tempo, sebbene non trovi la via del gol. 

Non gli è da meno il compagno e amico Dybala, vicino al gol in almeno due occasioni, prima con un sinistro al volo su cui è bravo Joronen, poi a risultato acquisito sfiora il tris sempre con il mancino e da posizione simile, mandando a lato di pochissimo.

Le diverse occasioni bianconere del primo quarto d’ora della ripresa sono solo il preludio al meritato gol vittoria che arriva al 63′: punizione di Dybala respinta dalla barriera e ribattuta a rete dal gran destro al volo di Miralem Pjanic, il bosniaco al suo 1° gol in questo campionato.

Nel finale ci provadi nuovo Balotelli, alto.  Poi sale in cattedra un altro delle Rondinelle da tenere d’occhio, Bruno Martella, il quale, subentrato al 70′ a Ales Mateju, prima imbecca con un cross col contagiri Bisoli, che al volo sfiora un eurogol, e poi in un incursione in area ci prova lui stesso ma sul suo sinistro fa bella figura Szczesny.

Ancora una volta una Juve abbastanza cinica-anche se molto meno rispetto alle gare contro Fiorentina e Verona – fa suo il risultato contro un ottimo Brescia, per il quale il pari non sarebbe stato un risultato scandaloso.

I migliori. 

Szczesny, voto 6,5.

Inizia malissimo, con la papera che di fatto regala il vantaggio a Donnarumma e compagni. Per il resto solita gara di gestione con qualche buon intervento – a dire il vero uno ottimo sul calcio di punizione di Balotelli. Fa sempre-o quasi – il suo dovere.

Ramsey, voto 6,5. 

Subito in gol alla prima da titolare, in questa seconda il gallese rimane all’asciutto ma dimostra un rapido spirito di adattamento, dialoga bene con i compagni, apporto importante in fase di palleggio, dimostra di saper gestire il ruolo di trequartista dietro le punte. Bella scoperta.

Centrocampo bianconero, voto 6.5. 

I 3 mediani juventini sembrano tutti in fase di crescita: il nuovo Rabiot non perde più tanti palloni come all’inizio e partecipa ai fraseggi sulla mediana, provando anche il tiro a rete; Khedira avanza a piccoli passi, miglioramento lento ma costante – sfiora un bel gol nel primo tempo – Pjanic si ricorda di essere bravo a fare filtro e decide il match con il suo bellissimo gol. 

Attacco bianconero, voto 6.5. 

Quei due lì, Dybala-Higuaìn, ricordiamolo, non giocavano insieme da quasi un anno e mezzo, ma per loro il tempo non sembra passato: dialogano – quasi – come i primi giorni, dimostrano ancora di essere un buon tandem e vanno entrambi vicini al gol in più occasioni. Gregari di lusso in questa Juve dalla rosa extralarge.

Tonali, voto 7.5. 

Il più giovane di questa Serie A fa brillare gli occhi a tutta Italia, specie a uno che, in questo momento, l’Italia del calcio la rappresenta forse meglio di chiunque altro, il tecnico Roberto Mancini presente in tribuna. Che un pensierino su di lui lo starà facendo. Il classe 2000 è un portento, organizza quasi tutte le trame dei suoi, imbastisce scorribande che fan tremare i colossi della Juve. Entusiasmo ed energia da giovanotto qual è, temperamento da leader consumato. Il futuro è nelle sue mani.

Balotelli, voto 6.5. 

Tornava in Serie A dopo 3 anni, e proprio contro la Juve tanto odiata ai tempi dell’Inter-e che era stata, in Italia, il suo ultimo avversario, nella finale di Coppa Italia persa nel 2016 quando vestiva la casacca del Milan. SuperMario fa tremare i bianconeri dando il suo importante apporto alle avanzate offensive delle Rondinelle e prova anche a pungere, e nel primo tempo per poco non ci riesce – fermato solo da uno strepitoso Szczesny. E’ più vecchio di Tonali, ma anche lui ha il futuro nelle sue mani. Seppur, per lui, a differenza del più giovane collega, potrebbe essere l’ultima occasione. Ci son le premesse perché stavolta vada meglio delle altre. Dipende, ovviamente, solo da lui.

Martella, voto 6

Entra-in campo- a 20 minuti dal 90 ma entra-in partita-subito: cross dalla distanza che fa sfiorare a Bisoli un gran gol, e poi ci va vicino lui stesso ma sbatte addosso a Szczesny. Valido comprimario.

Donnarumma, voto 6 di incoraggiamento. 

Obiettivamente non si vede molto a parte il gol, che comunque vale la sufficienza per il bomber delle Rondinelle. 

I peggiori.

Chancellor, voto 6-.

E’ sfortunato nel deviare il pallone nella propria porta, ma è deleterio nel riaprire il match. Si fà perdonare a metà nella ripresa, quando stavolta evita il quasi gol di Rabiot con un grande intervento sulla linea. Mezzo servizio. 

Difesa bianconera, 5.5.

Senza il leader Chiellini e con un giovanotto sbarbatello seppur promettente come De Ligt, è naturale che i meccanismi difensivi siano ancora poco collaudati. Tuttavia la retroguardia sarriana si limita a contenere le avanzate bresciane, tanto che a volte Szczesny deve ricorrere agli straordinari, altre volte invece ringraziare la sorte per la mira imprecisa dei padroni di casa. Reparto da rivedere. 

 

 

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