Pressoché un dominio quello della Juventus contro il Bologna al “Dall’Ara”, avversario e campo solitamente ostici in questa stagione, ma sorprendentemente-o forse non troppo-non lo son stati per la banda di Allegri in questa occasione. Successo con cui i Campioni d’Italia in carica avvicinano la vetta, portandosi a -1 dal Napoli capolista-approfittando cioè dell’inaspettato capitombolo della ormai ex prima Inter.

E dire che ci è però voluta una magia su calcio piazzato da parte di un apparentemente ritrovato Miralem Pjanic a rompere una specie di asepsi tattica che prima del gol aveva condizionato una gara decisamente piatta.

La metafora è servita: il gol di Pjanic è un autentico spartiacque, dal quale poi le acque si sono aperte eccome, un fiume la fase offensiva bianconera che produce già appena nove minuti dopo – al 36’ – il raddoppio, con il bosniaco a vestire in questa occasione i panni di uomo assist servendo un cross al bacio a Mario Mandzukic che, in area felsinea, stoppa a seguire eludendo l’intervento del diretto marcatore Ibrahima Mbaye prima di fulminare con un gran sinistro l’estremo difensore Antonio Mirante, che la tocca con la mano sinistra ma non riesce ad evitare che la sfera si insacchi nell’angolino.  

Ottimo match quindi per Pjanic, un assist e un gol e prestazione sicuramente importante.

Ma segnali importanti arrivano da tutta la mediana juventina, che ancora una volta la fa da padrona nella costruzione del gioco dei bianconeri-in giallo per l’occasione- nonostante l’avanzamento di Douglas Costa dal centrocampo al tridente offensivo, spicca su tutti sicuramente e banalmente Blaise Matuidi che finalmente, dopo innumerevoli tentativi nei match precedenti, trova il suo 1° gol in questa carriera italiana.

Il reparto avanzato rimane quindi a secco-Mandzukic a parte- ma suona comunque i suoi squilli di tromba e certamente ha sempre il suo importante peso, con un Higuaìn che, seppur rimanga un po’ in ombra, ci prova nella ripresa ben 3 volte, con entrambi i piedi-due volte di sinistro, trovando in entrambi i casi un buon Mirante, mentre di destro la spara altissima in curva-e soprattutto che fa le prove generali di quella che, si augurano in casa bianconera, si riveli una ritrovata intesa con il connazionale Paulo Dybala, La Joya, al quale Allegri concede solo una breve passerella finale-entrato al posto di Mandzukic, infortunatosi con una ferita al polpaccio-El Pipita serve all’ex Palermo uno splendido assist di tacco e il numero 10 brucia in corsa l’intera retroguardia di casa prima di trovare un ancora una volta ottimo Mirante a deviare appena sopra la traversa il suo gran sinistro. Forse Dybala meriterebbe un po’ di fiducia in più dopo le tante critiche recenti, ma alla Juve funziona così, se hai un periodo no, meglio che stai fuori per un po’ e ti riprendi.

Altro segnale positivo viene da una difesa che, seppure proponga ottimi numeri-qualcosa come 6 gare consecutive senza gol subiti-segno di una ritrovata solidità dopo una serie di prestazioni negative, rivelatrici di tanti punti critici, non è molto facile da giudicare in questo match, data l’abulia della fase offensiva bolognese, che ad esser sinceri qualche timido tentativo lo fa, e un gol lo produce anche, nel finale, ma viene giustamente annullato per carica di Mbaye su Wojcech Szczesny-ancora una volta vice-Buffon-su azione da calcio d’angolo.

Sarà un fine anno tosto per i bianconeri, che dovranno affrontare prima in settimana il Genoa nell’ottavo di finale in gara secca di Coppa Italia e poi, nel prossimo turno di campionato, il big match casalingo contro la Roma. Due duri impegni ravvicinati, che però questa Juve sembra perfettamente in grado di sostenere.