Baroni è il nome nuovo scelto dal presidente Setti per rilanciare il suo Verona. Dopo i saluti a Zaffaroni e i complimenti per il suo lavoro, ora si volta pagina.

Marco Baroni, classe 1963, nuovo tecnico dell’Hellas Verona

Il tecnico fiorentino ha firmato un accordo biennale. Ha vinto la concorrenza di Salvatore Bocchetti, il quale rimane legato ai gialloblu fino al 2027.

Il tecnico ha terminato la sua esperienza biennale al Lecce. Con il club salentino ha conquistato la promozione in Serie A e la salvezza nell’anno appena concluso.

Baroni fu un giocatore dell’Hellas dalla stagione 1995/96 alla 1997/98, al termine della sua carriera agonistica. Poi divenne parte integrante della squadra da allenatore, nel ruolo di vice, nella stagione 2002/03, quando alla guida della società veneta c’era Alberto Malesani.

Il precedente tecnico gialloblu, comunque, aveva un contratto che sarebbe scaduto il prossimo 30 giugno. Lui stesso, comunque, ammise di non voler più continuare il rapporto con la società veneta.

Baroni, caratteristiche tecniche, umane e stipendio

Baroni non ama molto essere sotto i riflettori. Lui, piuttosto, preferisce lavorare in sordina e attento ai dettagli. Riesce a creare un buon clima nello spogliatoio, si fa voler bene da loro. Ovunque vada riesce a mettere i suoi giocatori nelle condizioni ideali per esprimersi al meglio.

Un uomo che preferisce i progetti alla categoria. Spesso si è trovato ad allenare formazioni di Serie B, nella massima serie sono state poche le scelte, dettate da ragioni professionali.

Da giocatore ricoprì il ruolo di giocatore, con alcune pagine importanti da inserire nella memoria. Ad esempio la rete da lui siglata, in qualità di difensore, il 29 aprile 1990, nella sfida contro la Lazio, decisiva per la conquista del secondo titolo del Napoli di Maradona.

Negli ultimi due anni di contratto percepiva 450mila euro al mese dalla società salentina. Il mancato accordo, causa di una richiesta troppo esosa dello stesso mister, ha fatto separe le due strade. Ora è pronto per ripartire dal Verona, a distanza esatta di vent’anni dall’ultima volta, come vice di Malesani.