Con la doppietta nel Clasico al Santiago Bernabeu il fuoriclasse argentino raggiunge quota 500 gol con la maglia dei catalani.
In una delle settimane per lui più difficili, con l’eliminazione del suo Barcellona dalla Champions League e La Pulce che non è riuscita a perforare il muro bianconero, Leo Messi si riscatta. E lo fa nel modo a lui più congeniale: quello della star che decide al minuto 92 il Clasico che potrebbe cambiare la storia della Liga 2017.
Protagonista assoluta di un match straordinario, La Pulce ha deciso la gara regalando la vittoria al Barcellona al 92′, entrando nella storia blaugrana con la rete numero 500 in 577 partite giocate così suddivise: 343 in Liga, 94 in Champions League, 43 in Copa del Rey, 12 in Supercopa de Espana, 5 in Club World Cup e 3 in Super Cup. 402 sono i gol di sinistro, 74 di destro, 22 di testa e 2 in altro modo.
Con la doppietta di domenica 23 aprile sono proprio 23 le reti della Pulga alle Merengues, record di gol nella sfida clou della penisola iberica. La serie realizzativa col Real si è aperta con la tripletta del 2007, quando di anni non ne aveva ancora 20. Da allora altri 20 gol che gli permettono di essere il miglior marcatore della storia del Clasico. Il Real Madrid non è tuttavia la sua vittima preferita: la difesa maggiormente perforata dal numero 10 argentino è quella del Siviglia con 29 reti, seguita da Atletico Madrid con 27 e Valencia con 24.
I due gol segnati nello stadio degli eterni rivali, oltre a rappresentare il numero 499 e 500 in maglia blaugrana e a rimettere il Barcellona in corsa per il titolo, sono anche la risposta del numero uno del calcio mondiale alle critiche ricevute nelle ultime settimane contornate da paragoni – forse un po’ troppo azzardati – con uno piuttosto che con un altro campione del panorama calcistico europeo.
Dodici anni dopo la sua prima rete messa a segno il 1°maggio del 2005 contro l’Albacete, il numero 10 del Barca non si è più fermato polverizzando una serie infinita di record oltre agli innumerevoli riconoscimenti personali. Lionel Messi da Rosario, quello a cui un giorno viene diagnosticata una forma di ipopituitarismo, quello che firma il suo primo contratto su un tovagliolo di carta, è entrato nella storia del calcio mondiale a suon di gol, titoli di squadra, premi personali e 5 Palloni d’oro.
Con la rete numero 500 siglata con il suo primo e unico club di appartenenza, in questi giorni viene ripercorso dagli addetti ai lavori e non solo, il flashback della sua straordinaria carriera. Difficile da sintetizzare con delle semplici parole o peggio ancora dai freddi numeri e forse espressa meglio da una frase di Diego Armando Maradona: “Il pallone gli resta incollato al piede; ho visto grandi giocatori nella mia vita, ma nessuno con un controllo di palla come quello di Messi“.
L’essenza del calcio. Quello da far vedere ai bambini che sognano una carriera come quella che sognava un certo Lionel Messi da Rosario un giorno imprecisato di un anno imprecisato, quando il padre lavorava in un’acciaieria, la madre faceva le pulizie e nessuno poteva pagargli le cure.
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