Sembravano le due realtà più interessanti del campionato, invece si sono arenate nella parte destra della classifica. Cosa sta accadendo a Atalanta e Torino? I bergamaschi non si sono mai ripresi dopo l’uscita dall’Europa League e non riescono più a proporre il gioco spumeggiante dello scorso anno, i granata si sono un po’ bloccati dopo la vittoria sulla Spal e in 3 giornate hanno raccolto soltanto 3 punti (pareggio con Udinese e Atalanta, sconfitta in casa contro il Napoli).
La cosa più preoccupante però non è tanto la classifica quando il gioco espresso e la condizione atletica. L’Atalanta è un po’ sulle gambe, non riesce più a “stordire” l’avversario con il fraseggio ed è diventata un prevedibile. Gomez, Zapata, Rigoni e Barrow non sono più devastanti come gli anni passati e il centrocampo ha smesso di segnare. Freuler e De Roon infatti giocano con il freno a mano tirato e tirano poco in porta.
Il Toro di Mazzarri invece sembra appannato e soprattutto là davanti fatica a costruire azioni degne di nota. L’assenza di Iago Falque si sta facendo sentire, Belotti è vittima di se stesso e Zaza non è ancora pronto. L’unica notizia positiva è che la difesa, tolto lo scivolone contro il Napoli, regge bene gli assalti avversari e ha trovato una quadratura del cerchio.
La conquista di un posto in Europa rimane alla portata per entrambe, ma urge un cambio immediato di rotta. Genoa, Fiorentina e Sampdoria giocano meglio e possono contare su coppie gol importanti come Chiesa-Simeone, Piatek-Pandev e Quagliarella-Defrel…
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