Si spegne ai sedicesimi di finale il sogno europeo dell’Atalanta di Gasperini. Ai nerazzurri non basta il gol di Toloi nel primo tempo per superare il turno e battere il Borussia che pareggia a sette minuti dalla fine con Schmelzer.
La serata europea dell’Atalanta inizia nel tardo pomeriggio di ieri, quando migliaia di tifosi riempiono i settori del Mapei Stadium per assistere a quella che, prima di essere un sedicesimo di finale di Europa League, è, soprattutto una festa. E come ad ogni festa che si rispetti, non possono mancare anche i fuochi d’artificio che accolgono l’ingresso delle due squadre. L’Atalanta poi i fuochi d’artificio li fa vedere anche in campo quando all’undicesimo minuto Toloi approfitta di una disattenzione della difesa del Borussia Dortmund e batte l’estremo difensore Burki, siglando l’1-0 per la squadra di casa. Apoteosi sugli spalti.
La Dea chiude la prima frazione di gioco con il preziosissimo gol di vantaggio che serve a non far rimpiangere, almeno per il momento, la rete subita a tempo scaduto nella trasferta tedesca. I sogni dell’Atalanta si sciolgono però sotto una battente pioggia che riduce all’osso le energie dei nerazzurri e fa venir fuori la tecnica del Borussia che pian piano prende in mano il pallino del gioco. Un miracolo di Berisha, una doppia occasione sprecata da Ilicic e Gomez ed ecco che arriva il gol che pone definitivamente fine all’avventura in Europa dei ragazzi di Gasperini: l’estremo difensore atalantino si lascia scivolare il pallone nella propria area di porta, ne approfitta Schmelzer che insacca e firma il definitivo 1-1 che permette ai suoi compagni di qualificarsi.
COMMENTO
Grazie comunque, Dea. In una settimana europea non proprio positiva per le nostre italiane, non ci voleva proprio la tua eliminazione dall’Europa League, competizione che avevi onorato sin dall’inizio, pur non partendo con il favore dei pronostici. Già, perchè quello che resterà della partecipazione europea dell’Atalanta non è soltanto il gol di Toloi che ha fatto soltanto sfiorare il sogno ai nerazzurri, ma anche e soprattutto l’entusiasmo di una squadra che, fin dall’esordio nei gironi contro l’Everton, ci aveva creduto in quel sogno coltivato per tutta la scorsa stagione. Non è bastato il primo posto nel girone, non sono bastate le quattro vittorie e le zero sconfitte, non è bastato il muro di tifosi nerazzurro a fronteggiare quello giallonero nella partita di andata, non è bastato tutto questo per far continuare la tua avventura, Dea.
Eppure quello che resterà della partecipazione europea dell’Atalanta è la voglia dei ragazzi di Gasperini di prendere sul serio un’Europa League non facile, onorandola fino all’ultimo minuto. E’ proprio questo l’atteggiamento giusto nei confronti di una competizione che da ormai troppi anni viene snobbata dalle nostre squadre italiane e che invece potrebbe essere fonte di crescita a livello internazionale.
Sappiamo che sarà difficile ripetersi, Dea, in un campionato italiano che poco spazio lascia alle piccole realtà come la tua, ma noi vogliamo crederci, e, comunque, speriamo che la tua storia sia stata da esempio per le nostre italiane impegnate in Europa. Ad Maiora.
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