Ottimo test del Chelsea, che domina in lungo e in largo l’Arsenal, ma manca sempre il colpo del K.O. ed esce sconfitta ai rigori. Gran parte del merito va a Cech, che sventa svariate iniziative della squadra di Maurizio Sarri, ma c’è da dire che Morata è apparso irritante e sprecone, ad esempio in occasione del rigore calciato ad minchiam e facilmente controllato dal portiere dei Gunners, ma anche su un inutile colpo di tacco finito malamente a lato (era offside, ma poteva fare qualcosa di meglio) e su un altro paio di chance buttate via.
A sbloccare il match ci pensa l’ex romanista Rudiger, che dopo appena cinque minuti mette in rete un corner ben battuto da Fabregas; Nel Chelsea c’è un giovanissimo, Callum Hudson-Odoi, trequartista o esterno inglese di origini ghanesi, che, schierato a sinistra, fa ballare la rumba a Bellerin e semina il panico a più riprese (è sua l’azione che porta al corner vincente, scaturito da un successivo tiro di Fabregas respinto dal portiere dei Gunners). Già detto di Morata, nel primo tempo si vede un Chelsea che fa ciò che vuole ed un Arsenal che, a parte un’occasione non sfruttata da Aubameyang e un tiro ampiamente a lato dell’altra giovane promessa Emil Smith-Rowe, non crea granché dalle parti di Caballero. Anzi, rischia di incassare il 2-0 da Hudson-Odoi, ma Cech smorza e Mustafi salva sulla linea. Buona anche la prova di Jorginho, che fa venire i brividi agli uomini di Unai Emery con i suoi lanci sempre precisi.
Nella ripresa la doverosa girandola di cambi modifica gli equilibri e si vede un Arsenal finalmente propositivo e pericoloso che sfiora il pareggio in alcune circostanze (con Smith-Rowe, Kolasinac ed Elneny), ma la difesa dei Blues sventa tutto. Successivamente Rudiger sfiora la doppietta e poi Lacazatte si divora il pareggio. L’Arsenal non molla e, dopo un miracolo di Bulka (subentrato a Caballero) su Iwobi, Lacazette ripristina l’equilibrio all’ultimo secondo appoggiando in rete un potente cross di Nelson. Si deve quindi andare ai rigori per stabilire chi prenderà due punti e chi uno. I primi dieci penalties vengono trasformati e si deve andare ad oltranza: Iwobi insacca e Loftus-Cheek no e la vittoria va all’Arsenal.
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