Disastro. Questa è l’unica parola che viene in mente dopo aver visto l’Argentina di ieri, una delle nazionali più inquietanti di questo Mondiale di Russia 2018. Tutti contro Sampaoli naturalmente e a ragion veduta. L’allenatore dell’Argentina sembra un mitomane, un pazzo (nel senso buono, si intende) incapace di intendere e di volere. 13 partite, 13 formazioni diverse. 89 giocatori utilizzati.
Nessuna idea di gioco, nessun barlume di applicazione tattica. L’Argentina sembra l’Armata Brancaleone, anche Panama e l’Arabia Saudita hanno fatto vedere qualcosa di meglio.
Partiamo col dire che già dalle convocazioni di Sampaoli si era capito che non fosse proprio così lungimirante. Perotti, Gomez, Icardi e Pastore a casa per portare Savio, Pavon e Meza. Non contento si è permesso il lusso di non far giocare Fazio e Di Maria, di tenere Higuain e Dybala in panchina, di mettere in porta Caballero e non il fortissimo Armani (uno dei portieri più forti dell’Argentina anche se giovanissimo).
Errori clamorosi che hanno segnato il destino di questa Argentina, incapace di proporre gioco e di reggere la pressione. Una squadra sfilacciata, debole, senza idee e senza grinta che non rispecchia in alcun modo il carattere vulcanico e passionale del suo allenatore. Come è potuto succedere? Sampaoli è solo la ciliegina sulla torta di anni bui per l’albiceleste, sconfitta diverse volte in Coppa America dal Cile e protagonista di un decennio in cui si sono avvicendati 8 allenatori.
Mario Kempes, campione del mondo nel 1978, ha affermato che bisogna fare tabula rasa e ripartire da zero. Anche Diego Simeone non ha avuto parole carine e ha dichiarato che l’ambiente è ormai una polveriera destinata a scoppiare, non si può esistere una squadra senza un allenatore-leader capace di trascinare il gruppo con schemi, idee e tatticismi vari.
Ecco quello che manca all’Argentina, secondo il Cholo. Aggiungo che oltre a mancare un leader sulla panchina, forse manca anche in campo. Il Messi visto ieri è un fantasma, un giocatore normale che qualsiasi difensore di Serie A può marcare.
Sampaoli ha provato a difenderlo dicendo che è colpa del gioco dell’Argentina che lo penalizza, la verità è che con la maglia dell’Argentina la Pulce non riesce a vincere le partite da solo. Come invece è riuscito a fare Maradona. Come riesce a fare Cristiano Ronaldo.
E non è stata la partita di ieri a dirlo, ma la storia del suo rapporto con la Nazionale. Adesso non rimane che sperare in una vittoria della Nigeria o in un pareggio contro l’Islanda. E poi tifare Croazia all’ultima partita per mantenere viva la flebile speranza di passare il girone. Anche se la situazione è quella che è. Aguero ha già scaricato Sampaoli, per cui si paventa anche un possibile quanto incredibile esonero (al suo posto Burruchaga?). Disastro. E oggi il Brasile, se non batte la Costa Rica, rischia di fare la stessa fine…
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