Analisi Lazio-Milan 1-1: i rossoneri sfiorano l’eroica impresa in emergenza totale
Analisi Lazio-Milan 1-1: i ragazzi di Gattuso sfoggiano una prestazione insperata e dimostrano di poter dire la loro anche in una situazione al limite del reale. Senza ben 8 titolari, tra infortuni e squalifiche, e con la difesa praticamente arrangiata, disputano una partita ordinata e coraggiosa, rischiando di torna a casa con una vittoria che avrebbe avuto un valore incredibile.
La Lazio a pieno organico, il Milan con una squadra improvvisata in cui in pochi riponevano fiducia.
“Oggi è già tanto se non prendiamo un’imbarcata“. Era questo lo stato d’animo della maggior parte dei tifosi rossoneri che, comunque, hanno sostenuto la squadra dal primo all’ultimo momento.
“Sembrava che fosse il Milan a giocare in casa. Complimenti alla curva rossonera“. Sono state queste le parole del vice-premier Salvini (oltre alle bordate a Gattuso in cui, onestamente, non vogliamo entrare in merito).
Ed effettivamente il Milan, sorretto dall’entusiasmo dei proprio sostenitori, si è presentato a Roma ben messo in campo nonostante le palesi difficoltà.
Con almeno 3 calciatori messi fuori ruolo, l’11 di Gattuso ha retto l’urto (non troppo veemente a dire il vero) di una Lazio che ha fatto troppo poco per mettere in difficoltà una squadra così rimaneggiata.
Zapata, all’esordio assoluto da centrale in una difesa a 3, ha diretto con autorevolezza la linea, mentre Abate e Rodriguez hanno chiuso con attenzione e abnegazione tutte le diagonali.
Da sottolineare l’ottima prova di Bakayoko, che ha dominato fisicamente su Milinkovic-Savic e che ha composto insieme a Kessie una diga quasi insormontabile.
E’ difficile dare dei connotati numerici allo schieramento del Milan. Si parte di base con un 3-4-3, ma Ringhio ha saputo trasmettere una qualità fondamentale alla propria squadra: l’elasticità camaleontica che contraddistingue le grandi squadre. Sembra banale ridurre tutto ciò al solito concetto secondo il quale non sono i numeri a determinare un modulo ma l’interpretazione, ma è stato proprio così.
Si passava dal 3-4-3 di fase di possesso al 3-5-1 in fase di non possesso fino al 4-5-1 o 4-3-3 in determinati momenti della partita. Abate, infatti, a tratti ha giocato sul centro-destra, con Zapata sul centro-sinistra e Calabria e Rodriguez terzini.
Immobile non è stato in grado di impensierire il difensore colombiano, che ha sentito il peso della responsabilità, ma non è rimasto schiacciato, traendo anzi grandi motivazioni da questa situazione di emergenza. Così come Abate, che non è mai stato una prima scelta in questi ultimi anni, ma che rappresenta ancora un’esponente della vecchia guardia ed ha saputo mettersi a disposizione con umiltà e attaccamento alla maglia, ben figurando anche da difensore centrale.
Alla fine il gol è arrivato, premiando una squadra che non ha fatto delle assenze un alibi e che ha cercato in tutti i modi di onorare una partita fondamentale, ma che aveva tutti i presupposti per vedere il Milan come una vittima sacrificale.
La Lazio, come detto, non ha mai dato l’impressione (a parte il primo quarto d’ora) di saper mettere realmente sotto gli avversari, ma ha comunque acciuffato il pareggio grazie al suo allenatore che, con i 3 cambi iper-offensivi, ha provato a trasmettere alla propria squadra la voglia di vincerla.
Redazione
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