Decisivo ancora Bacca, Niang luci ed ombre, ma il miglior in campo del Milan è Calabria. Male Parolo, Basta, Milinkovic-Savic e Strakosha gli unici a salvarsi nella Lazio
Una vittoria, la seconda consecutiva, che regala tre punti e la consapevolezza di un progetto serio. Il Milan risponde presente e abbatte un tabù, che durava dal mese di febbraio. Contro la Lazio i rossoneri hanno trovato continuità di prestazione e, per una volta, anche di risultati.
Questione di feeling, ma soprattutto di tattica da parte di Vincenzo Montella, che ha capito come sfruttare al meglio le frecce nel proprio arco. Il tecnico rossonero ha saputo prevedere la partita, abbandonando la presunzione di fare possesso palla sempre e comunque, puntando maggiormente sulla gestione delle forze, un giusto mix di giro palla e ripartenze in contropiede, sfruttando al meglio la velocità del tridente d’attacco.
La sensazione è che il Milan sta diventando squadra. Il gruppo sembra coeso e partecipa attivamente alla partita. Tutti insieme, perché solo con la forza di un gruppo è possibile cancellare le delusioni e portare avanti un nuovo progetto, che non può e non deve fallire. Ne è dimostrazione palese la capacità dei terzini di salire con rapidità, la voglia dei centrocampisti di fare gioco ed inserirsi, ma soprattutto il talento delle ali, bravi a dribblare e creare occasioni. Oltre, ovviamente, al quel killer instinct del grande bomber, sempre decisivo, glaciale e cinico nel trasformare in gol alla prima occasione.
Adesso il pericolo è esaltarsi, così come c’è stato il pericolo di sconforto totale dopo le ultime due sconfitte. Un progetto passa attraverso la ricerca della continuità, ma talvolta le prestazioni non possono portare sempre ai risultati sperati. Ne è consapevole Montella, forse il vero e grande acquisto da parte dei rossoneri, che puntano tutto sulla tattica, come detto, e sui giovani. In campo c’erano un classe ’98, un classe ’96, un classe ’95, un classe ’92, un classe ’93, un classe ’94 e un classe ’97. Il futuro è assicurato, ma il presente può già regalare grandi soddisfazioni.
Male, anzi malissimo la Lazio. Eppure, aveva iniziato bene, con grinta e personalità, ma senza qualità. A centrocampo l’assenza del regista si è fatta sentire e le scelte di Simone Inzaghi sono state quasi del tutto sbagliate. Non solo la formazione titolare con un modulo abbastanza discutibile, neanche il lasciare in panchina gli unici a saper saltare l’uomo. Ma il grande errore è stato permettere al Milan di sfruttare il tridente d’attacco. Il risultato poteva essere anche più ampio.
TABELLINO
MILAN (4-3-3): Donnarumma 6; Calabria 7,5, Paletta 7, Romagnoli 6,5, De Sciglio 6,5; Kucka 6,5, Montolivo 6,5, Bonaventura 6 (82′ Honda sv); Suso 6,5 (68′ Locatelli 6), Bacca 6,5 (87′ Gomez sv), Niang 6. A disp: Gabriel, Abate, Vangioni, Rodrigo Ely, Sosa, Poli, Pasalic, Lapadula, Luiz Adriano. All.: Vincenzo Montella 6,5
LAZIO (3-5-2): Strakosha 7; Bastos 5 (45’+3 Keita 6,5), de Vrij 5,5, Radu 5,5; Basta 6,5, Parolo 4, Cataldi 4,5 (77′ Luis Alberto sv), Milinkovic-Savic 6,5, Lulic 6; Immobile 6, Djordjevic 5,5 (46′ Anderson 6). A disp: Marchetti, Vargic, Hoedt, Wallace, Patric, Lukaku, Leitner, Murgia, Lombardi. All.: Simone Inzaghi 5
Arbitro: Davide Massa (Imperia)
Marcatori: 37′ Bacca (M), 74′ rig. Niang (M)
Ammoniti: Calabria (M), Bastos, Cataldi, Radu, de Vrij (L)
MIGLIORI
Calabria 7,5: Il giovane terzino è assolutamente insuperabile, addirittura instancabile nel fare la doppia fase. Peccato, manca un po’ di precisione nei cross. Ma il talento c’è, il fisico pure. Se tiene mentalmente può raggiungere la nazionale.
Paletta 7: L’esperienza conta, eccome. Il difensore centrale ha reso più tranquillo tutto il reparto difensivo, comandando la linea, ma soprattutto prendendosi le proprie responsabilità. Salvifico in diverse occasioni, stravince i duelli contro gli attaccanti avversari.
Strakosha 7: Esordio positivo per il giovane portiere albanese. Se non fosse per lui, il passivo sarebbe molto più largo. Reattivo anche a conclusioni improvvise. Sorpresa.
PEGGIORI
Parolo 4: Impalpabile a centrocampo, inesistente in fase di impostazione, addirittura sofferente quando deve difendere. Il suo errore apre la partita e, di fatto, la chiude.
Cataldi 4,5: Non è un regista e si vede. Sbaglia tanto, anzi troppo, anche gli appoggi più semplici. Non aiuta la difesa, non appoggia l’attacco. Bocciato.
Bastos 5: Dalle stelle alle stalle. Dalla sua parte Niang e Bonaventura fanno ciò che vogliono. L’aggravante, però, è l’infortunio praticamente ad inizio partita.
PROMOSSI CON RISERVA
Niang 6: E’ decisivo nel bene e nel male, spacca la partita, ma Basta, tra i pochi a salvarsi nella Lazio, lo contiene bene. Sbaglia un gol clamoroso, realizza cinicamente il rigore. Croce e delizia, ma è fondamentale per il gioco di Montella.
Bonaventura 6: E’ stanco e si vede. Meglio rispetto alle ultime due uscite, ma è lontano dalla forma migliore. Si intestardisce a giocare la giocata vincente. Talvolta, appare presuntuoso nel trattenere troppo la palla, rallentando il gioco.
De Vrij 5,5: Soffre molto Bacca, ma in fin dei conti lo riesce a contenere. Nel primo tempo riesce a salvare la difesa, ma cala nel secondo tempo e rischia l’espulsione.
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