
Il colpo di testa di Giménez al 93’ condanna l’Inter a una sconfitta durissima, resa ancora più pesante perché arrivata nei minuti finali dopo una gara intensa e ben interpretata per larghi tratti. Cristian Chivu ha riconosciuto subito il peso psicologico di questo ko, parlando di “molti rimpianti” e di una squadra che era arrivata a Madrid per fare risultato, non per restare a mani vuote. L’Inter ha mostrato carattere, ma nei momenti chiave ha mancato lucidità, attenzione e protezione del risultato.
Reazione convincente, ma poca concretezza nei momenti decisivi
Dopo il gol iniziale di Julián Álvarez, convalidato tra le proteste per un presunto tocco di mano di Baena, l’Inter ha reagito con personalità trovando il pareggio con Piotr Zielinski. La squadra ha alzato il ritmo, ha attaccato con coraggio e ha creato spazi interessanti anche in ripartenza. Tuttavia, ancora una volta, è mancato l’ultimo passaggio, la scelta corretta o la finalizzazione decisiva. Chivu ha sottolineato come, a questo livello, non basta costruire: serve trasformare le occasioni in gol.
Il rosso finale arriva da corner, una situazione che l’Inter aveva preparato e che, secondo Chivu, doveva essere gestita meglio considerando che in area c’erano i migliori saltatori. Ma non è un episodio isolato: anche nei big match precedenti la squadra ha sofferto sia sulle palle inattive che nelle transizioni difensive. Contro Atletico Madrid e Milan sono emersi limiti nella protezione della zona centrale, con palloni persi in costruzione che hanno generato contropiedi pericolosi.
Le grandi partite rivelano un problema: manca cattiveria
La stagione ha mostrato un dato chiaro: l’Inter gioca bene nei big match, ma raccoglie poco. Le prestazioni sono spesso buone, ma mancano cinismo, concretezza e quella “sporca solidità” che serve nelle notti europee. Chivu ha insistito proprio su questo punto: non sempre conta il bel calcio, ma la capacità di leggere i momenti, sporcare la partita quando necessario e difendere il risultato con intelligenza.
L’Atletico ha cambiato volto con i cambi, mentre l’Inter non ha tratto lo stesso beneficio dalla panchina. La squadra arrivava da un derby molto dispendioso, e nel finale sono mancate freschezza, lucidità e gestione della palla. Secondo Chivu, nei minuti conclusivi sarebbe stato necessario rallentare, tenere il possesso e abbassare il ritmo, invece di concedere campo e palloni inattivi all’avversario.
Chivu ha ribadito che l’identità dell’Inter è solida, ma per fare salto di qualità servono durezza mentale, maggiore cinismo e capacità di leggere meglio gli episodi. Le prestazioni ci sono, ma devono trasformarsi in punti, soprattutto contro avversari di alto livello. La strada è chiara: proteggere di più il risultato, sfruttare meglio le ripartenze e aumentare attenzione nelle fasi finali.


