
Inter attesa da una sfida cruciale a Madrid, contro un Atletico imbattuto in casa in Champions League e temibile per intensità, carattere e tradizione europea. Dopo la sconfitta nel Derby della Madonnina contro il Milan, la squadra di Cristian Chivu cerca risposte in campo internazionale, forte però di un rendimento impeccabile in Champions: quattro vittorie su quattro e una sola rete subita. Giuseppe Marotta, intervenuto prima della partita, ha definito questa gara come il primo vero banco di prova a livello europeo: “I 12 punti sono arrivati contro avversari meno difficili. Questa è la prima grande verifica di consistenza, un segnale importante per il nostro futuro.”
Risultati altalenanti, ma la direzione è quella giusta
Nonostante la battuta d’arresto in campionato, Marotta ha sottolineato come le prestazioni dell’Inter restino convincenti e in linea con il progetto: “Le prestazioni degli ultimi due mesi sono state buone, i risultati meno. Diamo merito al Milan per la vittoria, ma la nostra partita è stata più che sufficiente.” L’obiettivo dell’Inter non è solo costruire risultati immediati, ma mantenere solidità tecnica e identità di gioco.
In conferenza stampa, Diego Simeone aveva dichiarato di potersi immaginare un giorno sulla panchina nerazzurra, club dove ha giocato dal 1996 al 1999. Marotta ha replicato con eleganza, trasformando la suggestione in un elogio alla storia e alla solidità dell’Inter: “L’ho interpretata come una dimostrazione di ammirazione verso un club che conosce bene e che è all’avanguardia in Europa.”
Ma il messaggio decisivo è arrivato subito dopo, con parole forti sulla continuità del progetto tecnico nerazzurro: “Abbiamo un allenatore giovane come Chivu, che spero resti per molti anni. È il profilo che cercavamo. Siamo soddisfatti di lui e convinti che possa rimanere all’Inter a lungo.” Un chiaro segnale di fiducia nei confronti del tecnico rumeno, considerato centrale nella costruzione del futuro interista.
Chivu, identità e visione: il progetto tecnico dell’Inter
La scelta di Chivu non è solo tecnica, ma strategica. Giovane, con visione moderna, conoscenza del club e dei suoi valori, rappresenta una continuità con il modello organizzativo che Inter sta costruendo. Marotta lo ha definito l’allenatore ideale per un progetto di lungo corso: crescita dei talenti, gestione sostenibile e consolidamento internazionale.
Sul fronte societario, Marotta ha confermato l’acquisto delle aree attorno a San Siro da parte di Inter e Milan, primo passo concreto verso la costruzione del nuovo stadio. Un progetto che vuole ispirarsi proprio al Metropolitano, casa dell’Atletico e modello europeo di impianto moderno e funzionale: “San Siro ha un fascino unico, ma il nuovo stadio era indispensabile. È un’opportunità per costruire un’arena moderna per la città di Milano. Non dimenticheremo la storia, ma il futuro passa da qui.”


