
La polemica scaturita dopo Italia – Moldavia 2-0 continua a far discutere. Dopo il successo arrivato solo nei minuti finali, Gennaro Gattuso aveva espresso forte delusione per i tifosi presenti allo stadio di Chisinau, accusandoli di aver perso la pazienza troppo presto e di aver rivolto cori come “andate a lavorare” mentre il risultato era ancora bloccato sullo 0-0.
Le parole del Commissario Tecnico non sono però piaciute a Ignazio La Russa, che ha risposto in modo diretto durante un evento pubblico.
Secondo il politico, la reazione dei tifosi non andrebbe condannata, ma interpretata come una forma di coinvolgimento emotivo: “I fischi possono essere una motivazione, non un attacco. Non si può dire ‘vergogna’ a chi protesta: bisogna ringraziarlo, perché anche quello è amore per la Nazionale.”
La Russa ha poi sottolineato la necessità di compattezza nel momento più delicato del cammino verso il Mondiale: “Dobbiamo sperare tutti insieme che l’Italia arrivi al Mondiale. Il sostegno è fondamentale, ma il diritto di fischiare fa parte della passione dei tifosi, purché non ci siano violenze.”
Il politico ha ribadito il ruolo centrale dei sostenitori: “Lo spettatore ha il dovere di applaudire, incoraggiare e, se lo ritiene, anche fischiare. È parte del gioco.”
Intanto gli Azzurri si preparano alla sfida decisiva di domenica a San Siro contro la Norvegia, ultimo impegno del Gruppo I. Per evitare i playoff e ottenere la qualificazione diretta ai Mondiali, all’Italia servirebbe un risultato clamoroso: solo una vittoria per 9-0 consentirebbe di scavalcare la Norvegia nella differenza reti.


