La Juventus rimedia, contro lo Young Boys, la sua seconda sconfitta stagionale, di nuovo in Champions League e sempre per 2-1-dopo quella casalinga contro il Manchester United – ma conserva il 1° posto del girone per via della caduta dei Red Devils in casa del Valencia, curiosamente con medesimo risultato.
Bianconeri sconfitti ancora una volta dalla loro superficialità. Si presentano a Berna evidentemente troppo sicuri della loro effettiva superiorità sull’avversario e sostanzialmente non giocano al loro meglio oltre a sprecare molto, specie con Cristiano Ronaldo, il cui apporto alla squadra è sempre il solito in quanto a movimento e sostanza ma il portoghese fallisce almeno 3 ottime occasioni.
Anche 2 legni colpiti dai bianconeri, uno con lo stesso CR7, colpo di testa da distanza ravvicinata nel finale, che poteva regalare il pari, e l’altro con un altra zuccata, però di Alex Sandro, con pallone deviato sulla traversa.
Dal canto loro i padroni di casa si coprono bene con la linea difensiva a 5 impostata dal coach Gerardo Seoane che costringe la banda di Max Allegri a tessere intricate trame di passaggi per trovare le brecce giuste nella retroguardia casalinga, motivo per il quale spesso le occasioni migliori per gli ospiti capitano dalla distanza, soprattutto con Ronaldo e Douglas Costa, che mancano di poco il bersaglio.
Anche i gol bianconeri arrivano dalla distanza, e parlare al plurale non è un errore, la Juve segna due volte, entrambe con delle gran conclusioni di sinistro di Dybala-che ha nella formazione di Berna il suo bersaglio preferito in ambito internazionale, sua la tripletta che stese gli svizzeri all’andata allo Stadium-ma la seconda rete, che avrebbe voluto dire pari bianconero, viene annullata per posizione di offside di Ronaldo.
Juve ancora una volta punita dalla sua eccessiva sufficienza nei disimpegni, che sostanzialmente causano entrambe le reti dei padroni di casa, realizzate da Hoarau, nel 1° tempo Alex Sandro non gestisce un facile pallone in area di rigore e commette su Ngamaleu il fallo che decreta il penalty del 1° gol, mentre nella ripresa la retroguardia ospite è troppo bassa e non recupera nel contropiede fulminante che porta al raddoppio gli svizzeri.
Una sconfitta che sicuramente, pur non intaccando il cammino europeo, pesa nel bilancio di questa Juve, che deve ancora imparare ad essere umile e non sottovalutare le avversarie più deboli.
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