Il Corriere di Verona: “Hellas a porta chiusa”
Che l’Hellas Verona fosse la squadra da battere del torneo cadetto non c’erano dubbi: la squadra retrocessa dalla A è stata non smantellata ma rinfrescata e puntellata con giocatori, sia giovani in rampa di lancio che di esperienza. Tra i primi possiamo segnalare Daniel Bessa e Mattia Valoti: il primo è un esterno di grande qualità proveniente in prestito dall’Inter, autore fin qui di ottime giocate e ben 4 reti; il secondo è una mezzala dal fisico e dalla tecnica notevoli e dalle buone doti realizzative (3 gol fin qui). Per quanto riguarda i giocatori di esperienza, in attacco agisce Giampaolo Pazzini, capitano e uomo di punta dei veneti. 11 gol in 9 partite per lui finora, un ottimo ruolino. Non ha caso è proprio quello scaligero l’attacco più prolifico in B, con 27 gol fatti.
Tuttavia, il vero segreto è la ritrovata solidità della difesa: nelle tre stagioni passate in Serie A prima della retrocessione dell’anno scorso, i gialloblu avevano incassato 198 gol, una media di quasi 70 reti al passivo all’anno. Un vero e proprio tallone d’Achille. Adesso le cose sono cambiate: appena 9 gol incassati e tre partite di fila senza subirne. Davanti all’ottimo Nicolas, mister Pecchia ha piazzato una difesa a 4 che combina rocciosità e velocità, composta da Caracciolo e Bianchetti, Souprayen a sinistra e Pisano a destra: le loro prestazioni sono state finora efficaci, anche in avanti, vista la loro abilità sulle azioni da fermo.
Questo sembra essere il segreto del Verona di Pecchia: la solidità difensiva ritrovata dopo tre anni di baldoria degli avversari.
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