Arrivati con grandi aspettative, mandati più volte in prestito dopo aver deluso e ora ceduti nell’indifferenza generale: è il comune destino di Juan Iturbe e Seydou Doumbia che chiudono definitivamente la sfortunata parentesi Roma.
Due meteore che non sono mai riuscite a lasciare il segno in maglia giallorossa: Iturbe arrivò a Roma nell’estate 2014 dopo una grande stagione all’Hellas Verona, ma in tre stagioni (una intera e due spezzate da prestiti a Bournemouth e Torino) ha collezionato 68 presenze, 5 gol e tante prestazioni insufficienti. Quello che sembrava un talento sul punto di esplodere, a nemmeno venticinque anni, si trova di fatto tagliato fuori dal calcio che conta: Iturbe è stato infatti ceduto a titolo definitivo al Club Tijuana, in Messico, con cui gioca dall’estate 2017 e con cui spera di rilanciarsi.
Percorso in parte diverso per Doumbia che arrivò a Roma nel gennaio 2015 dopo aver vinto la Coppa d’Africa con la sua Costa d’Avorio e dopo diverse stagioni molto positive in Russia con la maglia del CSKA Mosca: dopo appena sei mesi, 14 presenze e 2 gol, è stato rimandato in prestito in Russia, poi una sfortunata parentesi al Newcastle e l’anno scorso l’ottima stagione al Basilea, in cui si è distinto per i 21 gol stagionali e la doppietta campionato e coppa nazionale svizzeri. Doumbia ha iniziato questa stagione allo Sporting Lisbona, con cui ha già vinto la Coppa di Lega portoghese e segnato due gol in Champions League: adesso la cessione ai biancoverdi è definitiva.
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