Dopo due mesi di pareggi e sconfitte, il Verona ha preso la decisione di esonerare mister Fabio Grosso e tutto lo staff tecnico. La sconfitta casalinga di oggi contro il Livorno è stata l’ennesima di un periodo lunghissimo nel quale gli scaligeri si sono trasformati in peggio passando dalla lotta per la promozione diretta a quella per garantirsi almeno un posto nei playoff, e nemmeno il più confortevole. Tale posto, da oggi, è a serio rischio ed una scossa era necessaria, seppur tardiva.
La decisione è arrivata proprio in questi minuti ed è stata comunicata alle telecamere dell’emittente privata veronese “TeleArena” direttamente dal presidente Maurizio Setti con poche, ma inequivocabili, parole: “Sapete come la penso… Oggi però è stata una partita molto deludente, che mi ha messo dell’ansia. Il nostro obiettivo è quello di andare in Serie A e quindi, anche se a malincuore, ho sollevato il mister. Ora la squadra con tutti i giocatori deve dimostrare quello che vale. Si devono assumere una responsabilità molto importante. Le colpe vanno distribuite: per il Verona dobbiamo provare a fare qualcosa, la prestazione di oggi mi ha reso insicuro. Abbiamo ancora delle chance e ci possiamo giocare le nostre carte. Per il nuovo allenatore deciderò in serata con il mio staff“.
L’esonero è stato inevitabile: Grosso ha perso il controllo della sua squadra e non ha saputo più darle la sua impronta, anche se questa sua gestione è sempre sembrata una versione meno pasticciona e casinista, anche se simile nella proposta, di quella di Fabio Pecchia che tornò immeritatamente in A due stagioni fa per lasciarla malamente dopo soli nove mesi. In parole povere, pur avendo un buon tasso tecnico, questo Verona non è affidabile né sembra avere una rosa profonda, soprattutto sulle fasce e in avanti. Ma né i titolari, né il ds Tony D’Amico e Setti stesso sono esenti da colpe.
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