In attesa di capire cosa accadrà a Palermo e Parma, la Serie B e il calcio italiano perdono tre delle sue piazze più importanti: la Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche (meglio nota con l’acronimo Covisoc) ha infatti escluso dal prossimo torneo cadetto l’Avellino, il Bari e il Cesena per non aver presentato le garanzie economiche necessarie all’iscrizione.
Vediamo i dettagli della vicenda: le situazioni finanziarie di tutte e tre le società sono precarie (sono in arretrato anche con i pagamenti degli stipendi e dell’Irpef), ma ci sono alcune differenze. Il club irpino e quello pugliese non sono riusciti a completare le proprie ricapitalizzazioni (il presidente del Bari Giancaspro ha solo 1,5 dei 4,5 milioni richiesti, mentre l’Avellino non ha nemmeno avviato la pratica), ma la società romagnola è messa ancora peggio in quanto si è iscritta al campionato senza avere ridiscusso con l’Agenzia delle Entrate le modalità di pagamento dei 73 milioni di debiti contratti.
Le tre società potranno presentare ricorso entro il 16 luglio. In caso di esito negativo, nessuna delle tra avrà le licenze da parte della Figc, ma potrà essere inoltrato un altro ricorso, entro il 26 luglio, al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni. L’intento delle squadre interessate è quello di riuscire ad ottenere l’ammissione al campionato di competenza. Ovviamente tutte e tre le squadre riceverebbero una penalizzazione qualora fossero accettate.
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