Tennis, WTA Finals Singapore: trionfa Elina Svitolina, sconfitta in tre set Stephens
Se qualcuno lo avesse detto anche solo una settimana fa, probabilmente sarebbe stato preso per pazzo, non perché Elina Svitolina non abbia dimostrato di avere il tennis per ambire a grandi palcoscenici, ma perché ultimamente non sembrava davvero riuscirle nulla.
Tante sconfitte, poca qualità nel suo gioco, un’evidente perdita di peso, e di conseguenza di spinta, tentativi di cambio di guida tecnica e scarsa fiducia erano gli elementi nel bottino recente di risultati con cui la tennista ucraina si presentava a Singapore.

Tra l’altro, la stessa qualificazione alle WTA Finals era arrivata praticamente in extremis e nemmeno direttamente per meriti suoi ma in virtù delle premature sconfitte delle inseguitrici negli ultimi eventi disputati.
Doveva essere l’anno della sua consacrazione dopo il 2017 da rivelazione, ed invece qualcosa è andato storto e se comunque non erano mancati i successi prima di ieri, tre tra Brisbane, Dubai e Roma, la sensazione era quella di una giocatrice che il definitivo salto di qualità ancora non era riuscita a farlo.
E chissà perché visto che il suo tennis a tutto campo, universale e solido, capace di alternare ottimi attacchi ad incredibili difese, è un gioco destinato ad ottenere risultati e successi con discreta continuità.
Ma qualcosa nella tennista ucraina, la più forte fin qui nella storia del suo paese, si era inceppato in un modo tanto evidente quanto apparentemente irrimediabile.

E invece, senza nulla da perdere, con la dedizione di chi è consapevole di avere le armi per vincere anche malgrado mille difficoltà, Svitolina è arrivata alle WTA Finals, per la seconda edizione consecutiva, ed ha subito sbaragliato la concorrenza nel suo girone, soffrendo ma vincendo tutte e tre le sue partite.
A questi tre successi contro, nell’ordine, Kvitova, Pliskova e Wozniacki, la due volte regina del Foro Italico ha fatto seguire una rocambolesca e sofferta vittoria in semifinale contro la rivelazione della stagione, l’olandese Kiki Bertens sconfitta solo dopo più di due ore e mezza di battaglia.
Alla prima grande finale della carriera, per lei che non era mai riuscita a raggiungere nemmeno una semifinale slam pur avendola sfiorata un anno fa a Parigi, la tensione iniziale si è fatta sentire ed il 3-0 micidiale con cui la sua avversaria, un’altrettanto buona Sloane Stephens, alla prima partecipazione alle WTA Finals, ha aperto l’incontro ha finito per determinare l’esito del primo set.
Ma qui, con la reale consapevolezza di non avere nulla da perdere e con la sensazione ritrovata di meritare un posto tra le migliori giocatrici del mondo, Svitolina si è calmata e con estrema lucidità ha ritrovato il suo gioco fatto di continuità e solidità, di scambi lunghi e di difese insperate per costruire la sua personale rimonta.
Approfittando anche di un evidente calo nella prestazione della sua avversaria, apparsa decisamente più stanca e provata per la lunga ed intensa settimana, Svitolina ha trovato la via del successo con un duplice 6-2 in rimonta per potersi finalmente stendere, vincente e sorridente, su uno dei campi più importanti del mondo.
Anche in questa sua ultima edizione a Singapore, come nelle precedenti tre, le WTA Finals incoronano “Maestra” una giocatrice che ancora non ha conquistato un titolo slam e se per Radwanska (2015) e Cibulkova (2016) questo è rimasto il trofeo più prestigioso delle rispettive carriere, lo stesso non si può dire per Wozniacki (2017) che pochi mesi dopo, a Melbourne, avrebbe realizzato anche il sogno “major”.

Quello che succederà ad Elina Svitolina lo dirà, ovviamente, solo il tempo, ma davvero, anche solo una settimana fa, pensare ad un suo trionfo finale sembrava pura fantasia.
Ed invece eccola qua la ventiquattrenne ucraina, ridente e trionfante con il trofeo più importante della sua ancora giovane carriera tra le mani, anche se, viene facile pensare che questo, davvero, sia solo l’inizio.
WTA FINALS SINGAPORE FINALE
(6) Elina Svitolina b. (5) Sloane Stephens 3-6 6-2 6-2
Redazione
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