Quattro anni dopo l’ultima volta Wimbledon torna ad avere la sua finale da sogno, Roger Federer contro Novak Djokovic, la sfida più bella sull’erba londinese, quella che più e più volte ha tenuto incollati al divano in continuo sussulto.

Una sfida tra assoluti numeri uno, campioni del torneo, bandiere di questo sport, con uno storico da leccarsi i baffi che pende a favore del serbo, avanti 25-22 negli scontri diretti, 2-1 ai Championships, 9-6 in partite slam.

(Fonte: Profilo Twitter Ufficiale ATP Tour)

Federer per raggiugnere questo nuovo storico traguardo ed avvicinarsi ancora un poco al nono titolo londinese ha dovuto sconfiggere l’eterno rivale Rafael Nadal nel “clasico” del tennis mondiale, in una sfida avvincente e densa di adrenalina, chiusa in quattro set con una prestazione stellare, vicina alla perfezione.

Poco prima, invece, il numero uno del mondo e campione uscente del torneo Djokovic aveva dovuto affrontare il primo vero grande momento di difficoltà del suo torneo quando, quasi improvvisamente, si è trovato vittima della tela di un altro spagnolo, Roberto Bautista Agut per la prima volta tanto avanti in uno slam.

Ma, dopo aver pagato con la perdita del secondo set l’unico momento fin qui di down del suo torneo, Djokovic si è prontamente ricomposto con la qualità che lo contraddistingue e la perfezione quasi robotica che lo rende, quando in forma, sempre il naturale favorito.

Domenica, però, sarà tutta un’altra storia, una partita complessa nel pronostico perché anche se quasi tutto pende in favore di Djokovic, basti pensare che Federer non vince contro il serbo da quattro anni e in uno slam, quindi sulla distanza di tre set su cinque, addirittura da sette, nulla è prevedibile nel gran finale di un major.

(Fonte: Profilo Twitter Ufficiale ATP Tour)

Soprattutto se i protagonisti sono due maghi dello sport, due per cui tutto è possibile, due che di pagine di storia di questo sport ne hanno già scritte numerose e sempre meravigliose e che domenica sono pronti ad aggiungere un altro unico, imperdibile capitolo.