Gli incontri di Fed Cup non sono mai banali e non mancano mai mille emozioni, soprattutto nelle finali, e questa prima giornata tra Bielorussia e Usa, non ha deluso le aspettative.
Le prime a scendere in campo per questo match decisivo, a Minsk, sono state la numero due di Bielorussia Aliaksandra Sasnovich e la numero uno della formazione statunitense e neo top 10, CoCo Vandeweghe.
L’incontro è stato, senza dubbio, tra i due odierni, quello meno avvincente e che ha visto al comando una sola giocatrice dall’inizio alla fine del match.
Quasi un assolo quello di CoCo Vandeweghe che sfrutta la maggiore esperienza oltre che l’ottimo periodo di forma, e balza al comando avanti di un break strappando immediatamente il servizio dell’avversaria.
Partenza così in salita per la giovane classe ’94 che, sostenuta dal calore del rumoroso pubblico di casa, rimane in scia di Vandeweghe senza però mai farsi pericolosa in ribattuta dove racimola una miseria di punti.
Vandeweghe non ha problemi a difendere il servizio nemmeno nell’ultimo gioco del set, il decimo, e chiude, con autorevolezza, il primo parziale di questa finale.
L’avvio di secondo set è identico al parziale precedente, ma questa volta Sasnovich riesce a recuperare subito lo svantaggio facendo credere al pubblico di potersela finalmente giocare alla pari. Ma è solo un’illusione e Vandeweghe riprende immediatamente il break di vantaggio fino ad involarsi 4-3 e 40-0 sul suo servizio.
Qui, la semifinalista di Melbourne e New York ha il primo momento di evidente tensione, spreca il margine di vantaggio nel game e consente alla bielorussa di rientrare a pieno nel match, o quantomeno nel set.
Ma Sasnovich, anche questa volta, mostra immaturità ed inesperienza e, vittima della tensione, regala nuovamente il vantaggio a Vandeweghe che questa volta, non solo ringrazia ma anche sfrutta per portare a casa, parziale, incontro e punto per la sua nazione.
Tutta la pressione e le speranze del pubblico di casa si sono così riversate sulla più giovane della finale, l’astro nascente del tennis bielorusso Aryna Sabalenka.
La tennista classe ’98 è reduce dalla prima finale in carriera, raggiunta ad ottobre a Tianjin, ma il peso di questa finale di Fed Cup non è indifferente e di fronte a sé trova comunque una campionessa slam, Sloane Stephens, che, seppure non abbia ancora vinto un match da quella straordinaria finale di New York, resta una giocatrice di caratura mondiale.
Sabalenka, nonostante la pressione evidente sul volto e due errori banali di rovescio nei primi due punti del match, esce meglio dai blocchi, portandosi subito avanti nel punteggio spingendo a tutta con i suoi pesanti colpi da fondocampo.
Il tennis della bielorussa è semplice e senza grandi esitazioni, spingere a tutta, su ogni palla, dall’inizio alla fine, e nel primo set questa tattica paga piuttosto bene e Sabalenka chiude i conti per 6-3.
La reazione di Stephens è tempestiva e, malgrado si noti la scarsa fiducia che sta caratterizzando questo finale di stagione della statunitense, i suoi colpi iniziano progressivamente ad essere più profondi ed incisivi, costringendo Sabalenka ad arretrare vistosamente nel campo e a commettere un maggiore numero di gratuiti.
Il secondo set è un dominio di Stephens soprattutto sul suo servizio dove concede solo 5 punti di cui 4 tutti nello stesso game, l’ultimo, il più sofferto, ma che le consegna comunque il parziale.
Il terzo set è un susseguirsi di emozioni, break ed errori, almeno fino al settimo gioco quando la bielorussa, finalmente, riesce per prima a tenere il proprio turno di battuta.
La tensione è alle stelle, il pubblico di Minsk trascina la sua beniamina con tutto il tifo possibile e Sabalenka, sulle ali dell’entusiasmo e con l’ardore giovanile, aizza i suoi sostenitori per creare una vera e propria bolgia.
Stephens, dall’altra parte, reagisce bene, inizialmente, tenendo a sua volta per la prima volta il servizio, addirittura a zero, ma al momento di battere per rimanere nell’incontro, con le spalle al muro, smarrisce la prima e, nonostante quattro match point annullati, finisce per essere travolta dalle bordate senza timore della spavalda Sabalenka.
La giornata si chiude così sull’1-1, tutto è ancora in ballo, sebbene gli Stati Uniti rimangano favoriti, ma questa Bielorussia ha voglia di continuare a sognare e quel che è certo è che le emozioni, anche domani, non mancheranno.
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