Un match decisivo per il proseguo del torneo ed un altro che, invece, non aveva più molto da dire: così è stata la quinta giornata delle ATP Finals di Londra con protagonista assolutamente sorprendente, Jack Sock.

Lo statunitense che ha centrato la qualificazione alle ATP Finals all’ultimissima chance, nell’ultimo Master 1000 della stagione a Parigi, vincendo lì il suo titolo più importante della carriera, è riuscito in questa settimana a fare ancora meglio.

Nessuno, o comunque pochi, ad inizio settimana, potevano pensare che lo statunitense, sbarcato in top 10 solo in virtù di quell’ultimo grande risultato, avrebbe avuto chance nel torneo con i migliori 8 giocatori del mondo.

Ed invece, Sock, amante di grandi sfide ed enormi imprese, sciolto il ghiaccio il primo giorno con King Roger contro il quale era davvero difficile aspettarsi una sorpresa, ha prima rimontato un set di svantaggio al campione di New York nel 2014, Marin Cilic, e poi giocato il tutto per tutto in una sfida da dentro o fuori contro Alexander Zverev.

Il tedesco, predestinato e  sicuro campione del futuro, ma comunque alla prima partecipazione alle ATP Finals, esattamente come Sock, è sembrato accusare di più la tensione e la pressione nei momenti chiave di questa grande e cruciale sfida.

Il primo parziale si apre con chance di break da una parte e dall’altra, ma entrambi con coraggio e lucidità annullano le varie occasioni per restare inizialmente in parità.

Il primo, però, a tentare e a riuscire nell’allungo è lo statunitense che strappa il servizio al giovane avversario e si invola avanti 4-3.

Qui, il momento chiave del set, con Sock che recupera, sul suo servizio, un pesante svantaggio di 0-40 ed amministra poi, fino alla conclusione del parziale.

Lo sforzo fatto per accaparrarsi il primo set, si fa sentire sulle gambe di Sock che si prende, in modo evidente una pausa nel secondo, ceduto con un netto 6-1 ad uno Zverev comunque nuovamente combattivo.

Tutto rimandato così al parziale decisivo, un set per conquistare il passaggio del turno e la semifinale, un’occasione enorme per entrambi e una situazione difficile da gestire da entrambe le parti.

Sock, infatti, è il primo che centra il break e prova un allungo decisivo che però manca, quando nel settimo gioco, cede il servizio ai vantaggi, e rimette tutto in parità con Zverev tornato a pieno regime nel match.

Sul 4-4, Sock non avverte la tensione e, nonostante il ricordo del vantaggio appena sprecato, si ricompone, torna a spingere con servizio e dritto, i suoi due grandi fondamentali e ad infastidire il tedesco con il back di rovescio che lo costringe a contenere senza trovare modo di spingere con efficacia.

Al servizio per rimanere nel match, tutta la pressione è sulle spalle del ventenne tedesco che, sul 30-30 mostra tutti i limiti della giovane età, si irrigidisce, avverte la pressione ed incappa in un sanguinoso doppio fallo, il sesto del suo incontro, ma il più letale che regala un match point a Sock.

Qui lo statunitense, senza paura, non spreca l’occasione, tiene robusto lo scambio da fondocampo costringendo Zverev a prendersi per primo un rischio che fallisce quando spara largo un ultimo dritto lungolinea.

Tre settimane da incorniciare per Jack Sock, praticamente eliminato e già in vacanza sotto 0-4 e poi 1-5 nel suo esordio a Parigi contro Edmund, ed invece capace non solo di rimontare quella sfida, ma anche di costruirsi questo sogno con titolo 1000 e qualificazione alle semifinali del Master.

Nell’altra sfida di giornata, meno interessante perché con Federer già qualificato e Cilic, invece, già eliminato, lo svizzero ha comunque completato a punteggio il suo girone, imponendosi sul croato, in rimonta, dopo aver perso il primo set al tie break, ma lasciando le briciole nei successivi due parziali.

Domani nelle semifinali, Sock sfiderà Grigor Dimitrov già certo della qualificazione e del primo posto nel girone, mentre Federer aspetterà il vincente dell’incontro, in programma quest’oggi, tra David Goffin e Dominic Thiem.