Tennis, 2018 “Alla Scoperta Di…”: Marketa Vondrousova

Marketa Vondrousova è senza dubbio una delle giovani ragazze che più si è messa in mostra, forse anche in modo repentino ed inaspettato in questo 2017.

Erede della scuola ceca, mancina, appena diciottenne, ma con più di 60 vittorie ottenute nel corso della stagione appena terminata, ed un titolo vinto, a Biel, Marketa si candida ad un ruolo speciale tra le protagoniste del 2018. Andiamo a scoprirla meglio!

NOME MARKETA
COGNOME VONDROUSOVA
DATA DI NASCITA 28.06.1999
NAZIONALITA’ REPUBBLICA CECA
RANKING 67
COLPO PREFERITO DRITTO
HIGHLIGHTS W BIEL, ESORDIO IN FED CUP

 

La rivelazione di Marketa Vondrousova al mondo del grande tennis è stata tanto luminosa quanto rapida grazie ad una straordinaria corsa nel torneo svizzero di Biel.

Qui, infatti, la giovanissima ceca, dopo aver superato, non senza difficoltà, i turni di qualificazioni al main draw, ha finito per sbaragliare la concorrenza senza perdere nemmeno un set e conquistando, a nemmeno 18 anni, il primo titolo della carriera.

Una performance entusiasmante per Marketa che però, necessita di essere contestualizzata ed analizzata più da vicino.

Il campo delle partecipanti al piccolo torneo di Biel, a cavallo tra il Double Sunshine Indian Wells-Miami e la faticosa stagione su terra rossa, non era sicuramente di primissimo rilievo, ma Marketa ha saputo, ugualmente districarsi tra alcune avversarie pericolose e le paure della prima grande affermazione.

Tra i nomi che Vondrousova ha superato nel corso del torneo, è necessario ricordare due connazionali, Krystina Pliskova, sorella della più in voga Karolina e osso duro sulle superfici rapidi indoor, e Barbora Strycova, prima testa di serie dell’evento e all’epoca tra le prime 20 giocatrici del mondo.

In più, in finale, Marketa ha sconfitto, ancora una volta in due set, come tutte le altre avversarie nel corso del torneo, l’estone Anett Kontaveit, che poche settimane dopo avrebbe prima sconfitto la numero uno del mondo Kerber e poi vinto il primo titolo della carriera a S’-Hertogenbosch.

E tutto questo, Vondrousova l’ha conquistato partendo dalle qualificazioni, quindi con alle spalle una lunghissima ed intensa settimana di partite giocate e tennis sulle gambe, e da numero 233 delle classifiche mondiali con un balzo tale da planare tra le prime 100 del mondo.

Una settimana da sogno che ha spostato i riflettori del grande tennis mondiale tutti su Marketa, vincitrice in un torneo WTA nemmeno diciottenne, nella stessa settimana in cui a Bogotá, Francesca Schiavone trionfava con poco più del doppio della sua età.

La presa mancina la accomuna ad una serie lunghissima di illustri colleghe a partire da Martina Navratilova ed arrivando alle più moderne Petra Kvitova, Lucie Safarova ed Iveta Benesova, dimostrando ancora una volta l’ottimo lavoro in termini di qualità e di profondità del movimento che la scuola ceca, soprattutto a livello femminile, negli ultimi anni, sta svolgendo.

Il tennis di Marketa è perfettamente moderno, potente e pulito nella tecnica, e con un repertorio piuttosto completo e  ben impostato da entrambi i lati.

 L’impressione è che gran parte del suo gioco si basi sullo schema classico servizio e dritto, due fondamentali precisi e naturali che permettono alla giovane ceca di poter comandare fin dall’inizio gli scambi.

La natura di Marketa, infatti, è quella tipica della giocatrice moderna che ama comandare il gioco, far muovere l’avversaria, aprire gli angoli ed andare per il vincente.

E se lo schema servizio e dritto dà nel breve tempo, diversi punti gratuiti e buone sicurezze, la prevedibilità della direzione soprattutto del colpo di inizio gioco, rischia di diventare un piccolo neo a svantaggio della ceca.

Tuttavia, un colpo apparentemente meno appariscente, ma ugualmente interessante e talvolta decisivo, è il rovescio, tanto vario quanto circospetto, un fondamentale meno sicuro ma comunque estremamente fluido e oggetto di miglioramento.

Marketa infatti, dal suo lato destro, non si fa mancare nulla e a soluzioni piatte, rapide e veementi, con angolature diverse, alterna senza problemi rovesci più carichi di rotazione, di spin che le consentono di rifiatare e di rientrare nello scambio, o sporadici ma efficaci back difensivi, arma desueta nel panorama femminile.

Insomma un colpo dalle mille sfaccettature che può solo essere ulteriormente migliorato ed i margini sono davvero notevoli se si pensa all’età della ragazza ceca e alla ancora poca esperienza nel circuito delle grandi.

La struttura fisica di Marketa sembra più imponente di quella che poi, in realtà è, con un’altezza inferiore al metro e ottanta, la ceca non si avvicina alla prestanza della beniamina Kvitova, ma proprio per questo potrà contare su una maggiore predisposizione alla fase difensiva in quanto più agile, più scattante, in modo da completarsi senza snaturare la sua indole aggressiva.

Tuttavia quello che ha sorpreso, in particolare negli eventi che l’hanno vista protagonista da vicino, il torneo di Biel e l’esordio nella semifinale di Fed Cup persa contro gli Stati Uniti con successo su Davis e sconfitta contro l’imbattibile Vandeweghe, è stata la lucidità di gioco sul campo.

Appena diciottenne, Marketa sembra già possedere la visione di gioco delle grandi, con il pensiero rivolto quasi sempre alla cosa giusta da fare, alla soluzione idonea da scegliere potendo anche già servirsi di un ottimo e profondo bagaglio tecnico.

Mentalmente è apparsa piuttosto fredda e cinica nei momenti cruciali, approfittando a volte anche delle incertezze delle avversarie che ugualmente, sono parte integrante delle sfide e vanno sapute leggere e cogliere.

Insomma un brillante potenziale su cui sarà possibile fare un lavoro stimolante e potenzialmente molto proficuo, un lavoro che però, non dovrà snaturare le peculiarità di questa ragazza che con un briciolo di incoscienza e pazzia, l’hanno già portata a raggiungere buonissime soddisfazioni, ma il difficile, ovvero confermare le aspettative, deve ancora venire…

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