Tennis, 2018 “Alla Scoperta Di…”: Denis Shapovalov

Inizia quest’oggi, per i prossimi 20 giorni del mese di dicembre, periodo “off season” per il mondo del tennis mondiale, una rubrica, “Alla Scoperta di…”  per conoscere meglio i possibili campioni del futuro, quei nomi da tenere sott’occhio nell’imminente 2018.

I protagonisti saranno 10 ragazzi e 10 ragazze che hanno mostrato, fin da juniores, qualità da primi del mondo, che hanno anche già fatto intravedere lampi del loro potenziale nel circuito pro o che, semplicemente, portano addosso quell’ingombrante aura del predestinato, ma tutti sotto i 20 anni di età, quindi nati dal 1998 in giù.

Se saranno campioni o no, se rispetteranno le grandi aspettative, sarà solo il tempo a dirlo, intanto, però, proviamo a conoscerli meglio.

NOME DENIS
COGNOME SHAPOVALOV
DATA DI NASCITA 15.04.1999
NAZIONALITA’ CANADA
RANKING 51
COLPO PREFERITO DRITTO
HIGHLIGHTS SF MASTER 1000 MONTREAL, 4T US OPEN, SUCCESSI SU NADAL, TSONGA, DEL POTRO, W WIMBLEDON JUNIORES 2016

 

Soprannominato “Shapo” dai suoi amici, Denis è il terribile ragazzino biondo che sta facendo tremare già adesso tutti ai piani alti delle classifiche mondiali.

Protagonista di una estate sul cemento nordamericano memorabile, non si vedevano vittorie così prestigiose e successi così inaspettati da parte di un teenager dai tempi di Rafael Nadal, non un nome qualsiasi.

Shapovalov, tra Montreal e New York, ha ottenuto successi su giocatori di primissimo livello come Juan Martin del Potro e Jo-Wilfried Tsonga, ma soprattutto ha sconfitto Rafael Nadal diventando il più giovane dal 2004, a battere uno dei primi due giocatori del mondo, quando proprio il campione maiorchino, a Miami, superò Roger Federer.

Come se non bastasse, per mantenere vivo questo parallelo di risultati con Rafa, Denis è stato il più giovane a fare il suo ingresso nella Top 50, raggiungendo il suo best ranking di 49, proprio dal 2004, quando appena diciottenne, il dieci volte campione del Roland Garros centrò lo stesso traguardo.

Numeri e risultati da record, da predestinato del tennis, sport che Shapovalov pratica da quando aveva 5 anni, sostenuto dalla madre, Tessa, giocatrice ed allenatrice che ha addirittura fondato una scuola in Canada, dove lo stesso figlio è cresciuto.

Il tennis canadese sta vivendo negli ultimi anni momenti davvero brillanti della sua storia con Milos Raonic e Vasek Pospisil in campo maschile, ed Eugenie Bouchard tra le ragazze, e probabilmente le prospettive non sono mai state così rosee come in questo momento.

 Denis, però, sembra essere la vera punta di diamante di questo movimento, emblema del giocatore moderno, malgrado un’altezza nella media (1,83 m) ma comunque dotato di un tennis brillante, completo tecnicamente ed eccellente da un punto di vista fisico.

Il tennis di “Shapo” strizza l’occhio sotto alcuni aspetti, a Roger Federer, quello che lui definisce, giustamente, il suo idolo, ma la presa mancina lo fa involontariamente assomigliare a Nadal, potendo prendersi il lusso di rubare un po’ di qua e un po’ di là.

Il rovescio è ad una mano, come pochi eletti ormai fanno nel circuito, ed è il retaggio più evidente della passione per il campione svizzero, ma a differenza di quello di Roger, ha un movimento più ampio, più “sbracciato”, non per questo meno efficace anche perché abilissimo nelle variazioni, piatto, in top spin e soprattutto in back che non disdegna e che potrebbe diventare, con il tempo, un’ottima arma difensiva.

Il dritto tuttavia, è il vero fiore all’occhiello, di questo campioncino, non a caso, è il suo colpo preferito, con un movimento semplice, lineare, a tratti molto secco, ma comunque fluido e perfettamente moderno.

E’ un colpo con il quale è in grado di fare la differenza giocandolo, sia nell’angolo di pertinenza ed andando a “cozzare” sulla diagonale del rovescio della stragrande maggioranza dei suoi avversari, sia a sventaglio, spostandosi sul suo centrodestra potendo prendere la mira verso tutte le direzioni e con i più svariati angoli.

Un colpo che resta, comunque, ancora piuttosto acerbo, esattamente come il servizio ottimo nella prima sia per velocità che per precisione, ma ancora troppo prevedibile e discontinuo soprattutto sulla seconda, con il numero dei doppi falli talvolta eccessivo, e per questo i margini di miglioramento sono incredibilmente elevati.

La convinzione nei propri mezzi e nel suo potenziale, sicuramente non gli mancano ma dovrà riuscire a placare quel carattere talvolta troppo “fumino” per evitare nuovi scivoloni come quello dell’episodio di Coppa Davis di quest’anno. 

Nell’incontro decisivo contro Edmund nella sfida con la Gran Bretagna, sotto di due set e appena scivolato indietro di un break nel terzo, Shapovalov, preso da ira e frustrazione, ha scagliato una pallina verso le tribune finendo per colpire accidentalmente, nell’occhio, il giudice di sedia.

Per fortuna quest’ultimo non ha subito danni seri e permanenti, ma la paura anche per il giovane canadese è stata tanta e quella squalifica poteva davvero diventare un macigno troppo difficile da sostenere così presto, all’inizio della sua carriera.

Ed invece, il lavoro fatto sotto il profilo mentale, è stato davvero ottimo e Denis ha fatto tesoro di questa buia esperienza per far risplendere ulteriormente il suo lucente talento, mostrando in più occasioni una nuova, inedita serenità, anche nei momenti più tesi.

Chissà che tutto il male non venga per nuocere e che quell’episodio, così presto nella sua carriera, non sia stato una provvidenziale spinta per evitare di sprecare il suo tanto talento e per fare repentinamente, il grande salto di qualità.

Quello che è certo, è che la strada è ancora molto lunga e tortuosa ma il potenziale di Denis Shapovalov è troppo cristallino e brillante che sarà impossibile non sentirne parlare nei prossimi anni. 

 

 

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