La venticinquesima giornata verrà ricordata come la giornata delle “prime volte”. Zeman torna sulla panchina del Pescara, affossa 5-0 il Genoa e mette la parola fine all’avventura di Juric sulla panchina del Genoa, Deulofeu segna il primo gol in rossonero e lancia il Milan verso la conquista di un posto in Europa, Gabigol si sblocca e consegna all’Inter una preziosa vittoria in trasferta. Ecco i top e i flop di giornata.
DYBALA
Due gol e un assist per scacciare le voci che dipingono Dybala come un giocatore che ha perso il fiuto del gol. La punizione contro il Palermo è un capolavoro balistico da rivedere mille volte, come il filtrante per il gol di Higuain. La Joya è tornata e Allegri, in ottica Champions League, può solo sorridere. Fenomeno.
DEULOFEU
Al suo arrivo, molti avevano storto il naso rimembrando gli acquisti passati che fecero grande il Milan. Dopo ieri sera (ma forse già a Bologna) si saranno dovuti ricredere, perché Deulofeu è un giocatore fantastico che da solo può mettere in apprensione tutta la retroguardia avversaria. Rapidità, precisione e talento sono le sue armi al servizio di un Milan rinato, che ha raccolto 7 punti nelle ultime tre partite. Eurofeu.
GABIGOL
Finalmente. Questo avranno pensato i tifosi nerazzurri dopo il primo gol (facile facile) di Gabriel Barbosa, che regala tre punti fondamentali in ottica europea. Anche Ronaldo segnò il primo gol in nerazzurro sul campo del Bologna e i social si sono sbizzarriti con paragoni e fotomontaggi. La differenza fra i due brasiliani è sotto gli occhi di tutti, ma è pur vero che sognar non costa nulla. Prima volta.
ZEMAN
Signori e signori, è tornata Zemanlandia. Il Pescara non aveva ancora vinto sul campo e ci voleva il boemo per regalarsi una giornata da sogno; 5-0 sul Genoa e tanti saluti a Juric. Il Pescara è parso un lontano parente della squadra triste e demotivata di Oddo e il Genoa era in modalità “spettatore non pagante”. La salvezza resta un miracolo, ma da ieri a Pescara sono diventati tutti credenti. Zemanlandia è tornata.
ROMA
Altro poker casalingo per la Roma, che rifila quattro gol al Torino e continua la sua rincorsa alla Juventus. Ventinovesimo gol stagionale per Dzeko, in stato di grazia, e squadra in palla che stordisce gli avversari con un gioco avvolgente. Il merito va a Spalletti, capace di trasmettere ai giocatori la grinta che serve per continuare a vincere. Roma Capoccia.
GENOA
L’immagine dei tifosi che lasciano il campo dopo mezz’ora è emblematica di un ambiente in profonda crisi. Il 5-0 con cui il Pescara si è sbarazzato del Genoa non è solo figlio delle colpe di Juric, naturalmente, ma la società ha deciso di rimuoverlo e di affidare la panchina a Mandorlini. Domenica prossima, a Marassi, arriva il Bologna e c’è un disperato bisogno di punti. Umiliato.
TORINO
Mihajlovic dice di aver visto un buon Torino e noi gli crediamo, certo è che dopo venti minuti la Roma vinceva già 2-0 e fatichiamo a credere che una squadra concentrata possa subire due reti in così poco tempo. La sensazione è che al Torino manchino le motivazioni, perché è tranquillo in ottica retrocessione (con ventun punti di vantaggio sul Palermo terzultimo) ma troppo lontano dalle squadre che lottano per un posto in Europa. Svogliato.
BOLOGNA
Tre indizi fanno una prova e se è vero che il rigore dato alla Sampdoria domenica scorsa era pura invenzione, il gol di Gabriel Barbosa è regolarissimo. C’è qualcosa di fatale nei minuti finali delle partite, perché il Bologna prende sempre gol e dilapida tutto quello che di buono aveva fatto fino a quel momento. La prestazione contro l’Inter è più che sufficiente, ma non basta. L’ambiente ha perso entusiasmo e domenica c’è un’altra partita da cardiopalma in casa del Genoa. Triste.
UDINESE
In vantaggio contro il Sassuolo commette lo stesso errore che qualche giornata fa costò caro contro l’Inter, ovvero credere che la partita sia già finita. L’altra volta è stato Perisic a ribaltare il risultato e a consegnare la vittoria ai nerazzurri, questa volta è un rinato Defrel. Del Neri dovrà lavorare sulla mentalità, perché a questi livelli non è tollerabile avere cali di concentrazione. Spensierato.
FIORENTINA
Perdere a Milano contro il Milan ci sta, ma i tifosi si sarebbero aspettati una prestazione più convincente. L’assenza di Bernardeschi si fa sentire, le scelte di Sousa non convincono. Perché lasciare in panchina la velocità di Tello? Perché mettere in campo Ilicic fuori condizione e non puntare sull’estro di Saponara? L’ambiente inizia a mormorare, l’Europa dista 8 punti. Viola di rabbia.
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