Scandalo Scommesse Tennis: partite truccate e ira scommettitori

Continua il momento caldo dello scandalo scommesse sulle partite di Tennis con sorprese nei risultati di match che sembrano indirizzati su un risultato a sorpresa tra l’ira degli scommettitori che arrivano anche a minacciare i tennisti ritenuti colpevoli di combine e della loro perdita di denaro.

Con i tornei Major ATP e WTA in corso a Toronto, Montreal e Cincinnati e gli US Open in arrivo le polemiche su possibili combine nei match di tennis continuano e in questi giorni sono state bersagliate due tenniste su tutte colpevoli di aver perso dei match dove sulla carta e dalle quote dei bookmakers erano date favoritissime.

La prima è stata la tennista ucraina Elina Svitolina due giorni fa che ha perso a Montreal contro la giapponese Naomi Osaka che è stata bersagliata da scommettitori con insulti e minacce.

Ieri è toccato alla Rumena Gabriela Ruse che è stata sconfitta al primo turno a Cincinnati dalla giovanissima giapponese Aoi Ito.

Sul suo profilo instagram sono piovuti messaggi di insulti e minacce e Gabriela Ruse non ha esitato a inserire una storia dove compare una sfilza di insulti e una sua esclamazione: “Ragazzi questo è un pò troppo…”.

Tennis e scommesse: l’ombra tossica dell’odio online

Nel mondo dello sport, una parte della passione dei tifosi nasce anche dalla rivalità e dall’antipatia verso avversari, squadre o atleti.

Nel tennis, queste emozioni si concentrano sui singoli giocatori: si può non apprezzare il loro stile di gioco, il loro atteggiamento in campo o la loro personalità. Un antagonismo sportivo che, nella sua forma più sana, resta impersonale e legato alla competizione.

Negli ultimi anni, però, questo sentimento ha assunto una deriva ben più pericolosa e personale, alimentata da un fenomeno in crescita: le scommesse sportive.

L’esplosione del betting ha portato benefici economici ai circuiti professionistici, ma ha anche introdotto nuove forme di pressione, minaccia e abuso verso i tennisti.

Dal tifo alla minaccia: come il betting sta cambiando il tennis

Il legame diretto tra giocatori e tifosi attraverso i social media ha reso gli atleti più vicini ai propri sostenitori, ma ha anche spalancato le porte agli haters. Dopo una sconfitta inattesa o un risultato che fa perdere denaro a chi ha scommesso, le caselle di posta e i commenti online si riempiono di insulti, minacce e, in casi estremi, auguri di morte. Episodi sempre più frequenti testimoniano una correlazione tra scommesse perse e aggressioni verbali dirette agli sportivi.

Il caso Caroline Garcia e la reazione del circuito

Dopo l’uscita al primo turno agli US Open 2024, Caroline Garcia ha ricevuto decine di messaggi violenti, molti dei quali da scommettitori arrabbiati per la perdita subita. Le minacce hanno colpito anche la sua famiglia. Diversi campioni del circuito, tra cui Ons Jabeur, Paula Badosa e Iga Świątek, hanno espresso pubblicamente solidarietà, confermando che si tratta di un problema diffuso e sistemico.

Micro-scommesse: l’effetto moltiplicatore del rischio

Il tennis è uno degli sport più redditizi per il betting globale, nonostante non sia tra i più seguiti in termini di audience. La ragione sta nelle infinite opportunità di puntata: dalle scommesse sul vincitore del match fino alle “micro-bet” su punti e giochi specifici, come il prossimo ace o il prossimo doppio fallo. Questo livello di granularità, reso possibile dai dati in tempo reale forniti dai circuiti, aumenta la pressione sugli atleti e alimenta reazioni violente quando il pronostico non va a segno.

La vicenda di Alice Tubello: dal campo alla diffamazione

La tennista francese Alice Tubello, impegnata in un torneo ITF in Perù, ha perso ai quarti contro un’avversaria non classificata. Nel giro di poche ore è stata sommersa da centinaia di messaggi offensivi e minacce di morte da parte di scommettitori delusi. La situazione è degenerata quando è stato creato un falso profilo Facebook a suo nome, con accuse inventate e diffamatorie rivolte alla sua famiglia, persino a una cugina di soli dieci anni. Solo grazie all’intervento di altri colleghi il profilo è stato rimosso, ma il danno alla reputazione resta.

Le contromisure del tennis professionistico

Le federazioni e i tornei stanno provando a reagire. Al Roland Garros 2023, la Federazione Francese di Tennis ha collaborato con un software di intelligenza artificiale per filtrare commenti offensivi sui social dei giocatori. Tuttavia, i messaggi privati, che rappresentano la parte più grave degli abusi, restano difficili da monitorare e bloccare.
L’ITF invita gli atleti a segnalare le molestie ricevute, evitando di ripubblicare i messaggi per non alimentare ulteriormente la spirale di odio. Ma le misure adottate appaiono ancora insufficienti rispetto alla portata del problema.

Un fenomeno che rischia di crescere

Gli abusi online non sono una novità per il tennis, ma la combinazione tra facile accesso alle scommesse e social media ha amplificato la violenza verbale e le minacce. Con un mercato del betting in continua espansione, che negli Stati Uniti potrebbe passare da 45 miliardi di dollari nel 2025 a 65 miliardi nel 2029, la pressione sugli atleti è destinata ad aumentare.
Il rischio è che sempre più giovani promesse si trovino costrette a convivere con un clima di ostilità, minacce e diffamazione per il semplice fatto di aver perso una partita.

Partite truccate e scommesse nei circuiti minori del tennis:

Il fenomeno delle scommesse illecite e delle partite truccate nei circuiti minori del tennis sta assumendo proporzioni sempre più preoccupanti. Tornei come Futures e Challenger, spesso lontani dai riflettori dei grandi eventi ATP e WTA, sono diventati terreno fertile per organizzazioni criminali specializzate nel match fixing. Le ragioni sono molteplici e radicate nelle condizioni economiche precarie di gran parte degli atleti impegnati in queste competizioni.

Perché i circuiti minori sono più vulnerabili

Nei tornei di fascia bassa, i montepremi sono ridotti al minimo e le spese di viaggio, alloggio e preparazione ricadono quasi interamente sui giocatori. Per molti, il guadagno netto di un’intera settimana di competizioni può risultare inferiore alle spese sostenute. Questo squilibrio apre la porta a offerte illecite anche di poche centinaia o migliaia di euro per alterare l’esito di un set, di un game o addirittura di un singolo punto. Per un tennista in difficoltà economica, tali cifre possono risultare allettanti, nonostante i rischi di squalifica a vita e pesanti sanzioni pecuniarie.

Come funzionano le combine nei tornei minori

Il meccanismo è spesso semplice ma estremamente redditizio per i manipolatori. I truccatori si concentrano su partite non trasmesse in diretta televisiva o con copertura mediatica minima, dove il monitoraggio è più complesso. Grazie alle scommesse live, anche un singolo punto può modificare sensibilmente le quote, generando profitti immediati. Gli atleti coinvolti ricevono indicazioni precise, come perdere un determinato game o compiere errori in momenti strategici del match. In alcuni casi, le pressioni non si fermano all’offerta economica ma si trasformano in minacce, che possono estendersi anche ai familiari dei giocatori.

La dimensione internazionale del fenomeno

Negli ultimi anni sono state smantellate reti criminali attive in decine di Paesi, con centinaia di partite sospette e numerosi atleti squalificati. L’operatività di questi gruppi è altamente organizzata: conti scommesse intestati a prestanome, uso di piattaforme di betting in diversi mercati e complicità di intermediari vicini ai giocatori. Gli investigatori hanno documentato casi in cui i compensi per perdere un singolo punto arrivavano a diverse migliaia di euro, con un impatto diretto sulle quote e sugli utili generati.

Le contromisure e il ruolo delle autorità

Le principali federazioni tennistiche e l’agenzia internazionale per l’integrità sportiva hanno intensificato i controlli, implementando sistemi di monitoraggio delle quote e collaborando con le forze dell’ordine di vari Paesi. Oltre alle sanzioni disciplinari, sono sempre più frequenti i procedimenti penali contro i responsabili. Tuttavia, la capillarità del fenomeno e la facilità di accesso alle piattaforme di scommesse rendono complesso un contrasto definitivo.

Perché il problema riguarda l’intero tennis

Il match fixing nei circuiti minori non è un problema isolato: mina la credibilità dell’intero movimento tennistico, allontana sponsor e appassionati e può contaminare anche livelli più alti della competizione. Un’azione coordinata a livello internazionale, unita a un sostegno economico maggiore per gli atleti emergenti, potrebbe rappresentare una delle chiavi per ridurre la vulnerabilità di chi oggi, per sopravvivere nel circuito, si trova di fronte a scelte ad alto rischio.

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