La Juventus risorge contro il Sassuolo, ma dimostra di avere ancora dei problemi da risolvere.
Questo il commento telegrafico di quanto accaduto al “Mapei stadium”.
I bianconeri vincono con un punteggio forse eccessivo per quanto si è visto in campo.
Insomma non si può certo parlare di dominio dei bianconeri, che iniziano il match sulla stessa falsa riga che ha prodotto la ‘crisetta’ degli ultimi due impegni stagionali, con l’ennesima sufficienza, l’improbabile retropassaggio di Pjanic in zona troppo pericolosa con Rugani che non aggancia e Djuricic fermato da Szczesny in uscita-non c’è rigore, il portiere tocca il pallone.
Uno scossone che infiamma subito la partita e soprattutto galvanizza i padroni di casa, che ci riprovano con uno dei loro migliori in campo, il giovane Manuel Locatelli che con un gran destro da fuori impegna severamente Szczesny e convince i dirigenti bianconeri a seguirlo per il prossimo mercato.
Di contro inizia lo show di quello che sarà forse il peggiore in campo, il portiere di casa Consigli.
I primi due gol son responsabilità quasi esclusivamente sua: rilancia male e non trattiene il destro di Cristiano Ronaldo generando il tap-in vincente di Khedira e poi esce come peggio non potrebbe sul calcio d’angolo che produce il raddoppio di testa dello stesso CR7.
Non fa una figura tanto migliore il collega Szczesny, sciagurata nella ripresa la sua uscita con la quale replica la figuraccia di Russia 2018, prima che Berardi lo grazi, calciando fuori dalla distanza a porta vuota.
I disimpegni rimangono un aspetto ancora da curare quindi per la Juve.
La fase difensiva funziona comunque abbastanza bene.
Parlando di top e flop, Khedira è di certo uno dei migliori. Il tedesco si conferma uomo della provvidenza nei momenti difficili, sempre sul pezzo, anche quando apre le marcature trovandosi al posto giusto nel momento giusto. Potrebbe replicare qualche minuto dopo ma non è fortunato, il suo colpo di testa su grande cross di Bernardeschi fa la barba al palo.
Il già citato Rugani a volte dimentica di essere difensore ma trova un gran feeling con l’area di rigore, quella avversaria cioè: manca di poco un gol sul bellissimo cross di De Sciglio, quest’ultimo riscattatosi in questa gara.
Non grande calcio per la Juve quindi, a parte l’ultima azione, che parte dai piedi di Dybala, passa per quelli di Ronaldo e finisce nell’interno sinistro di Emre Can che infila nell’angolino e chiude i conti.
Doveva essere la gara di Dybala e qualche buon segnale La Joya lo ha lanciato. Galvanizzato anche dalla ‘dedica’ di Ronaldo, che festeggia il suo gol combinando alla sua classica esultanza la ‘Dybala mask’.
CR7 dal canto suo conferma la sua leadership nella classifica marcatori di Serie A arrivando a quota 18, e insegue la Scarpa d’oro con i suoi 20 gol stagionali.
Un successo che serve alla Juve per ricordare le sue ambizioni, e per imparare a non commettere più errori che questa volta ha avuto la fortuna di non pagare ma di cui, come detto, potrebbe pentirsi amaramente contro avversari più ostici, e la Champions League e l’Atletico sono ormai dietro l’angolo.
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