Una squadra per la vita: come per Daniele De Rossi, come per Francesco Totti, Alessandro Florenzi vuole continuare la tradizione di capitani romani e romanisti, e dopo il lungo calvario di 11 mesi, contrassegnato da due gravi infortuni, è tornato al centro del progetto della Roma, per non uscirne più.
Realizzando il gol del definitivo 0-2 in quel di Milano, la scorsa domenica nel grande scontro diretto contro il Milan, Alessandro Florenzi ha schiacciato l’incubo dei due infortuni al crociato che l’hanno tenuto lontano dal campo per 11 mesi. Un momento emozionante, celebrato da tutta Italia, non solo quella che tifa Roma, e che ha stabilito una verità assoluta: il centrocampista classe ’91 è tornato ai suoi livelli, si è ripreso la Roma.
Con il suo ritorno in campo sono tornate al centro di tutto anche le discussioni, molto piacevoli, sulla sua vera collocazione in campo. Florenzi è sempre stato un jolly, nato mezzala, centrocampista di quantità e d’inserimento, si è trasformato in ala pura, bravo nel cross e anche sotto rete, per poi evolversi un terzino moderno, meno attento alla fase difensiva ma quasi devastante in fase offensiva.
Lui ha confessato di vedersi come un “terzino fortissimo“, ma in fondo non è importante dove giochi, la Roma sembra una squadra diversa solo per il fatto che lui ci sia, in qualsiasi zona del campo. Per questo i giallorossi stanno preparando un rinnovo contrattuale, che verrebbe accolto con piacere da Florenzi. Il suo attuale contratto scade alla fine della stagione 2018-19, ma il jolly romano classe ’91 è intenzionato a restare per sempre con la Roma, firmando un contratto fino al 2022, quando avrebbe 31 anni. Alla cifra da mettere sul contratto, si può pensare pur dopo, perché Florenzi è già il capitan Futuro della Roma, designato erede di De Rossi, che la fascia l’ha ereditata da Francesco Totti, una responsabilità troppo grossa per sedersi, e parlare di soldi…
Seguici su Telegram
Rimani aggiornato sulle ultime novità, i Pronostici Scommesse e i migliori Bonus Bookmaker.