Roma-Milan ha certificato la crisi dei giallorossi.
Una crisi che viene in un momento delicato, tra le due sfide di Champions. L’andata in Ucraina ha mostrato le prime avvisaglie di questo problema. Dopo un bel primo tempo, giocato da grande squadra, la Roma entra nella ripresa in maniera irriconoscibile.
Subisce una prima rete in contropiede, con evidenti errori di posizione, quindi regala una punizione che Fred è molto abile a trasformare in rete. 2-1 e tutto da rifare all’Olimpico.
Questa volta non c’è un ottimo primo tempo ad accompagnare la prestazione. Veramente deludente l’approccio, con pochi tiri in porta, poco movimento senza palla, Nainggolan sembra stanco e fuori gioco.
Roma-Milan ha detto una cosa importante. Il Milan è più convinto, con una difesa più solida, registrata al meglio da Bonucci e Romagnoli. In avanti non è che abbia costruito tantissime occasioni, ma le ha sapute sfruttare al meglio.
Calabria, prodotto del vivaio rossonero è uno dei migliori visti ieri sera. In totale ha realizzato ben 11 recuperi, una netta differenza rispetto a Peres e Kolarov.
E’ un momento negativo, caratterizzato da fragilità psicologiche. Dopo una prima parte, costituita da poche occasioni, pochi momenti importanti, il Milan è venuto fuori.
Il pacchetto difensivo rossonero è stato impressionante, pochissime sbavature, sempre bravi negli anticipi.
Invece, i giallorossi sono stati evanescenti, troppo lenti, svogliati. Kolarov e Peres non si sono visti, peggio ancora Nainggolan che non è sembrato in forma fisica. Di Francesco si è lamentato di un suo infortunio che lo ha condizionato. Ha perso un dente durante uno scontro di gioco e non sarebbe stato più in grado di far male.
Under è sembrato in ombra, dopo che sono state tante le partite in cui si è messo in mostra. Certo, è giovane, va aspettato maggiormente.
Ciò che ha mandato in crisi i giallorossi sono state le triangolazioni strette dei rossoneri. Palleggio semplice ed efficace, veloce e tempestivo.
La Roma era lenta, sfibrata, in un momento di calo importante. Schick non è mai stato particolarmente incisivo, Dzeko nel secondo tempo non ha fatto praticamente nulla.
Di Francesco ha deciso di schierare una squadra con modulo a specchio rispetto all’avversario. Un 4-3-3, con Nainggolan come interno sinistro, invece di essere messo da giocatore dietro la prima punta.
Chiuse tutte le linee di passaggio dai rossoneri, il tecnico pescarese non è riuscito a trovare una formula alternativa per sradicare la difesa rossonera.
Poche invenzioni, nessuna giocata importante, giro palla inefficace, orizzontale e mai verticale. Aspetto che è riuscito meglio al Milan, disposto meglio tatticamente da Gattuso.
Ora c’è l’impegno con il Napoli, altra sfida difficile. C’è la possibilità per i rossoneri di avvicinarsi alla zona Champions. Un’altro avversario in più in questa lotta entusiasmante, ma anche pericolosa.
Seguici su Telegram
Rimani aggiornato sulle ultime novità, i Pronostici Scommesse e i migliori Bonus Bookmaker.