Si alza il sipario sulla nuova stagione della Ducati che, dopo il secondo posto mondiale nel 2017 e nel 2018, riparte con l’ ambizione di puntare al bersaglio grosso in un 2019 che si preannuncia scoppiettante. Dal Cube (centro di ricerca e sviluppo Philip Morris, ndr) di Neuchatel, Andrea Dovizioso e il nuovo arrivato Danilo Petrucci hanno tolto i veli alla nuova GP19 con la quale daranno l’ assalto a quel titolo mondiale che a Borgo Panigale manca dal lontano 2007.
Dovi per il titolo
“Ogni anno rischio di essere ripetitivo, ma la Ducati è sempre più bella. – esordisce il vicecampione del mondo in sella alla rossissima GP19. – Mi sento molto bene con tutto questo rosso. Conosco la moto e il team alla perfezione. Nel 2018 abbiamo disputato un’ ottima stagione, mostrando grande competitività nonostante qualche errore di troppo. Proprio da questi dobbiamo trarre gli insegnamenti necessari per crescere nel prossimo campionato. Titolo? Non è facile vincere in MotoGP, ma ci sono tutti i presupposti per giocarci le nostre carte e per lottare fino alla fine, a differenza dell’anno passato”

La “prima” di Petrucci
“La moto è bellissima, molto veloce e anche molto rossa. Mi piace. E’ il mio primo anno da pilota da ufficiale e sono molto emozionato. Mi sento bene e sono consapevole della grande sfida che mi attende. Il rapporto con Dovi? Ho sempre considerato Andrea una grande persona oltre che un grandissimo pilota. Nel corso degli anni ho sempre guardato i suoi dati perché lo considero un pilota molto intelligente. Lui è un riferimento. Sono convinto che insieme possiamo fare un grande lavoro. Il target per il 2019? Essere soddisfatto a fine stagione, e non è facile… (ride, ndr). Voglio diventare una bandiera della Ducati e restare qui per molti anni”
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