L’ex arbitro ha fatto causa all’attuale proprietario Cosmo Giancaspro e punta a ridivenire l’azionista di maggioranza del club
Proprietario del Bari dal 2014 al giugno 2016 e poi azionista di minoranza dopo la cessione di tutte le quote a Cosmo Giancaspro, l’ex arbitro Gianluca Paparesta torna a farsi sentire, annunciando di aver fatto causa all’attuale amministratore unico del club per non aver rispettato i diritti dello stesso Paparesta.
In una conferenza stampa da lui indetta, l’ex presidente ha ripercorso tutta la vicenda, dall’acquisto del club all’asta fallimentare nel 2014 all’accordo raggiunto con il magnate malese Noordin, poi saltato per le mancanze di quest’ultimo (addebitate da questi agli scontri tra Paparesta e l’allora socio di minoranza Giancaspro), fino alla cessione di tutte le quote a Giancaspro stesso.
Paparesta ha chiesto scusa ai tifosi per i suoi errori (è stato anche indagato per doping amministrativo), ma ha giurato di aver operato solo per il bene del club, del quale adesso vuol tornare proprietario, asserendo di avere contatti con solidi imprenditori. Ma cosa è accaduto con Giancaspro?
Dalla ricostruzione sembra di capire che il malese, che aveva già mancato di versare la caparra per l’acquisto del Bari, si fosse preoccupato per gli scontri tra i due soci e per i comunicati (di natura non chiarita) di Giancaspro e avesse bloccato la somma da destinare alle casse della società pugliese. A tal proposito, l’ex arbitro non ha negato una possibile azione contro Noordin.
Comunque andrà a finire questa vicenda, una società e una città come la Bari (come viene chiamata dai tifosi) e Bari non meritano di più? Non meritano, forse, una squadra degna di questo nome con una proprietà solida e seria?
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