La guerra dei comunicati e delle dichiarazioni tra Maurizio Zamparini e Paul Baccaglini si arricchisce di un nuovo capitolo: l’imprenditore friulano ha provato a mettere ordine alla vicenda con un nuovo intervento, rilasciato tramite il sito ufficiale della società rosanero.
Con questa nuova dichiarazione, Zamparini ha inteso fare chiarezza sull’offerta, ritenuta insufficiente dal punto di vista delle garanzie, fattagli dal trader italo-americano, illustrandola nei dettagli: i 20 milioni pattuiti sarebbero stati versati in quattro rate annuali di 5 milioni ciascuna. L’offerta era stata inizialmente accettata e il contratto depositato presso uno studio notarile del capoluogo siciliano.
A mancare, però, erano quelle garanzie di cui sopra, ossia i capitali che dovevano essere usati per la campagna acquisti del club e per gli impianti sportivi e lo stadio. Tali assicurazioni erano, secondo Zamparini, fondamentali ed essenziali per la chiusura dell’affare.
Insomma, il patron non era sicuro di lasciare il Palermo in buone mani e voleva la certezza che il nuovo proprietario lavorasse per il futuro del club. In soldoni, il lunatico re dei supermercati voleva che chi gli sarebbe succeduto avrebbe profuso grandi sforzi, ovviamente economici, per il club, come fatto da Berlusconi con i cinesi nell’altro never ending closing.
Baccaglini, stando alla versione zampariniana, non ha dunque fornito al venditore alcuna garanzia di solidità economica, presente e futura. E così il patron ha mandato a monte tutto, tenendosi il Palermo e provocando l’ira dei tifosi, preoccupati per un eventuale, ed ulteriore, ridimensionamento della squadra.
Come finirà la vicenda? Non è ancora certo; di sicuro, la stagione rosanero inizia malissimo.
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