Dopo almeno 24 ore turbolente, in cui il presidente del Palermo Maurizio Zamparini ha seriamente preso in considerazione la possibilità di esonerare Eugenio Corini, alla fine è arrivata la conferma del tecnico (almeno per adesso).
Al vulcanico presidente rosanero non è andata giù la scoppola rimediata domenica pomeriggio a Reggio Emilia, quando ha dovuto vedere la sua squadra prendere una clamorosa imbarcata contro il Sassuolo, perdendo 4-1 dopo aver addirittura siglato il gol del vantaggio con Quaison, dopo una giocata di classe pura di Nestorovki.
Come detto, al 9′ minuto i siciliani erano riusciti a passare in vantaggio sul difficile campo dei neroverdi, poi però gli uomini di Corini sono totalmente scomparsi dal campo, lasciando totale libertà agli avversari di imbastire le proprie azioni ed attuare indisturbati i lori schemi, portando a quello che sarà poi il rotondissimo 4-1 finale.
Il Palermo occupa la 18esima posizione in classifica, con 1 solo punto di vantaggio sulla coppia Crotone-Pescara e addirittura 8 punti di svantaggio dalla zona salvezza, da quel 17esimo posto occupato dall’Empoli (premiato dalla scelta di dare fiducia e continuità al tecnico Martusciello dopo un inizio difficile) in netta ripresa a quota 18 punti.
Già in questa stagione alla guida del Palermo ci sono stati Ballardini, De Zerbi e adesso Corini, ma nessuno dei tre è riuscito a far navigare la squadre in acque meno torbide.
Eppure Zamparini ci ha pensato ancora una volta al cambio di allenatore.
Alla fine però, tra la confusione generata dalle ipotesi di richiamare uno tra i precedenti allenatori o ingaggiare un quarto tecnico come sarebbe potuto essere De Canio, ha (almeno questa volta) scelto di dare fiducia al suo tecnico e lasciarlo lavorare per provare l’impresa di salvare il Palermo che tanto aveva rischiato già lo scorso anno.
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