News F1 Briatore – Nel corso di un’intervista radiofonica, l’ex team principal ha affrontato diversi temi, riguardanti la Ferrari e la Formula 1 attuale
Quando parla, Flavio Briatore non è quasi mai banale. Da anni ormai fuori dal Circus, il manager 66enne di Verzuolo (Cuneo) non perde occasione di dire la sua sui vari temi che animano il paddock. Stavolta, l’ex team principal di Benetton e Renault ha concesso un’intervista radiofonica a Radio Deejay nella quale, oltre al rinnovo del contratto di Monza (che lo ha visto intervenire nelle vesti di intermediario), ha parlato anche della situazione della Ferrari e del caso Verstappen.
Partiamo dal rinnovo del contratto del circuito brianzolo con la FOM di Ecclestone, del quale Briatore ne sottolinea l’importanza per i tifosi italiani: “Possiamo dire che tutto è bene ciò che finisce bene. Quindi tutto bene sia per Monza che per i tifosi italiani. Oggi sono arrivato a Monza e, storicamente, c’erano sempre due o tremila persone. Oggi ce n’erano sei, di numero“.
Quindi Flavio tocca il tasto Ferrari, alle prese con un 2016 molto al di sotto delle aspettative, soprattutto dirigenziali, con una vittoria che, tra sfortuna ed errori, continua a mancare. “Il problema della Ferrari è che la Formula 1 è molto competitiva” – esordisce Briatore – “Non è obbligatorio che la Ferrari vinca, anche se sarebbe bello che vincesse dei campionati o qualche gara. La realtà è che la dirigenza ha capito che è molto più difficile di quel che pensava. E ribadisco che c’è anche un problema di logistica a penalizzare la Rossa. Maranello è isolata dal resto del mondo della Formula 1. La situazione è complicata“.
Gli viene, quindi, chiesto quante chance abbiano realmente Vettel e Raikkonen di fare risultato oggi nel Gran Premio d’Italia. Briatore è lapidario: “Il motorone della Ferrari per il Gran Premio di Monza? Non c’è nessuna speranza. La Mercedes è avanti quattro decimi. Non c’è storia“.
L’imprenditore cuneese, allora, passa ad un altro tema molto caldo, soprattutto dopo quanto visto a Spa. Parliamo chiaramente di Max Verstappen e dei suoi comportamenti dentro e fuori dalla pista. “Max è importante per la Formula 1. Abbiamo bisogno di star. Lui è veloce ed aggressivo, un predestinato insomma. In Formula 1 ci sono troppe restrizioni regolamentari e in questo contesto ben venga la sua aggressività. Servono piloti giovani e bravi e lui è velocissimo. E ci vuole anche un po’ di tempra in queste gare. I piloti dovrebbero essere gladiatori che fanno a sportellate, non gestiti da commissari ed ingegneri di pista, come capita ora“.
Su un suo eventuale ritorno nel Circus, Briatore afferma di non pensarci affatto, bastandogli quanto già vissuto in passato. “Ho già dato. Ho vissuto vent’anni spettacolari, i vent’anni migliori della Formula 1. Ho conosciuto i più grandi piloti e forse ho avuto i due migliori, Schumacher e Fernando“.
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