Shock nel mondo del basket Nba e dello sport in generale. Kobe Bryant, leggenda 41enne, ha perso la vita insieme ad altre quattro persone nell’elicottero precipitato nella mattinata a Los Angeles.
Una notizia davvero sconvolgente ha scosso la domenica del mondo dello sport. Come si apprende da fonti del luogo (TMZ in primis, poi ripresa dalle altre emittenti americane), un incidente in elicottero nelle vicinanze di Los Angeles è costato la vita a Kobe Bryant e alle altre 4 persone. Tra le altre vittime c’è anche la figlia primogenita Gianna Maria. Bryant lascia le altre tre figlie Natalia, Bianca e Capri (quest’ultima di appena 7 mesi) e la moglie Vanessa che in un primo momento si vociferava era in elicottero con lui, notizia poi smentita.
L’ex stella dei Los Angeles Lakers è precipitato in elicottero con altre quattro persone a bordo. Proprio stamattina Bryant si era complimentato con LeBron James che lo aveva superato come terzo realizzatore della storia dell’NBA!
Le notizie sono ancora alquanto confuse, ma la morte della leggenda della Lega e dei Los Angeles Lakers è stata purtroppo confermata. Kobe, 41 anni compiuti lo scorso 23 Agosto, era stato appena superato al terzo posto della classifica degli scorer all-time della Lega da LeBron James, congratulandosi vivamente con l’attuale star dei Lakers non molte ore prima sui social.

Kobe Bryant era nato a Filadelfia negli Stati Uniti ma ha trascorso 7 anni in Italia dai 6 ai 13 insieme al padre Joe Bryant che ha militato in diverse squadre di pallacanestro italiane Pistoia, Rieti, Reggio Calabria e Reggio Emilia. Avendo vissuto la prima adolescenza in Italia parlava molto bene italiano ed era anche tifoso del Milan.
Bryant, arrivato in NBA nel 1996, dopo aver passato anche qualche anno in Italia al seguito del padre, giocatore a Rieti, Reggio Calabria, Pistoia e Reggio Emilia, ha legato tutta la sua carriera ai Lakers. Con la franchigia californiana, tra le altre cose, ha vinto cinque titoli NBA, un titolo di MVP della regular season, due delle Finals e quattro dell’All-Star Game, con 18 convocazioni. In maglia Team USA, invece, il Black Mamba ha vinto gli ori al torneo olimpico di Pechino 2008 e Londra 2012.
Come redazione di Stadiosport.it e, soprattutto, come amanti dello sport, non possiamo fare altro che stringerci nel cordoglio di tutti.
Rest in Peace, Black Mamba…
Gianluca Zippo
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