‘One of those night‘, dicono dall’altra parte dell’Oceano. In effetti, è successo di tutto e di più nella notte NBA, con otto partite in tabellone. Cominciamo da quella che ha riservato più emozioni, al Toyota Center di Houston, dove i Brooklyn Nets hanno fatto il colpaccio, battendo i Rockets all’overtime. Eppure sembrava tutto apparecchiato per l’ennesimo one-man-show di James Harden, capace di refertare 58 punti (con 10 rimbalzi e 6 assist) appena due notti dopo i 57 contro i Grizzlies, portando la sua media realizzativa nelle ultime 20 partite ad un fantascientifico 41.2 di media; inoltre, a 5’34” dalla fine, i texani sono avanti 101-115. Ma il finale è diverso da quanto ci si aspetterebbe. Guidati dalle triple di un super Dinwiddie (33+10 assist e 25 punti tra quarto periodo ed overtime), gli ospiti impattano sul 131-131, per poi vincerla nell’extra-time. Molto bene anche Carroll (22+5 rimbalzi), Graham (21+5 rimbalzi) ed Allen (20+24 rimbalzi), mentre nei Rockets da segnalare anche Tucker (20+10 rimbalzi) ed il rientrante Gordon (20). Da sottolineare le 70 triple tentate da Houston, nuovo record NBA.

Un gran Spencer Dinwiddie (33+10 assist) e i Brooklyn Nets battono all’overtime gli Houston Rockets, vanificando l’ennesima prestazione da urlo di James Harden (58+10 rimbalzi e 6 assist) (foto da: youtube.com)

Il match più atteso si è giocato al TD Garden di Boston, dove i Celtics, reduci da tre ko di fila, ricevevano i primatisti della Eastern Conference, i Toronto Raptors. Guidati da un Kyrie Irving che piazza il proprio career-high in termini di assist (18, con 27 punti e 5 rimbalzi), a spuntarla sono proprio i padroni di casa, nei quali si mettono in evidenza anche Horford (24+7 rimbalzi) e Hayward (18+5 assist). Ai canadesi non bastano Leonard (33+4 rubate) ed Ibaka (22+10 rimbalzi). Vittoria (6° di fila) di rimonta per i Golden State Warriors, di scena alla Oracle Arena contro i New Orleans Pelicans. Sotto anche di 17 ad inizio secondo quarto e di 16 a metà terzo quarto (96-80), i californiani vengono rimessi di peso in partita dalle bombe di Curry (41+5 rimbalzi, primo di sempre con almeno 8 triple a segno in tre partite consecutive), per poi portarla a casa negli ultimi minuti, con il contributo determinante anche di Durant (30+15 rimbalzi) e Green (17+14 assist e 6 rimbalzi). Le ottime prove dei vari Davis (30+18 rimbalzi e 7 assist), Mirotic (29+5 rimbalzi), Holiday (25+7 assist e 6 rimbalzi) e Randle (23+7 rimbalzi) non evitano la sconfitta a NOLA. Le due squadre mettono a segno 43 triple, nuovo record NBA (il precedente appena il 5 Gennaio, 41 tra Kings ed ancora Warriors).

Approfittano del ko dei Raptors i Milwaukee Bucks che, espugnando il FedEx Forum di Memphis, si portano in testa alla Lega. Sugli scudi il solito Antetokounmpo (27+11 rimbalzi), mentre nei Grizzlies il top-scorer è l’israeliano Casspi (17+6 rimbalzi). Pesante ko interno, allo Staples Center, per i Los Angeles Clippers, battuti dagli Utah Jazz a causa di un secondo tempo da 73-60 da parte degli ospiti. In evidenza Mitchell (28+6 assist), Gobert (23+22 rimbalzi e 4 stoppate), Crowder (23) e Korver (19); nei Clippers, si salva Williams (23+6 rimbalzi ed altrettanti assist), mentre malino Gallinari (9+4 rimbalzi e 3/14 al tiro). Vittoria come da pronostico per i Portland Trail Blazers, a segno al Moda Center contro i Cleveland Cavaliers, portandosi al 4° posto ad Ovest. Spiccano Lillard (33+6 assist), McCollum (19) e la prima tripla doppia di Nurkic (10+10 rimbalzi+10 assist e 5 stoppate). Nei Cavs, i migliori sono Clarkson (22) e Hood (20).

All’American Airlines Center di Dallas, il derby texano tra Mavericks e San Antonio Spurs va ai ragazzi di coach Popovich, i quali reagiscono ad un primo quarto da 20-35 dei padroni di casa con un secondo tempo da 60-45. Gli Spurs trovano nel nostro Belinelli il top-scorer di serata (17 e 5/11 dal campo), mentre alla squadra di coach Carlisle non è sufficiente il solito Doncic (25+8 rimbalzi e 8 assist), primo rookie da Curry nel 2010 a mettere assieme cinque partite di fila da 25 o più punti a referto. Infine, finisce all’overtime anche il match della Little Caesars Arena di Detroit tra Pistons ed Orlando Magic. I locali vanno sul +11 a 9’46” dalla fine (86-97), ma è Drummond, con 32.9″ sul cronometro, a firmare il canestro che manda la sfida all’overtime (109-109). Nei 5′ supplementari decisivo è un break di 0-7 dei ragazzi di coach Casey, con Griffin (30+5 assist) e Drummond (14+22 rimbalzi) a spiccar sugli altri. Vucevic (24+13 rimbalzi) e Ross (24) non bastano ai floridiani.

Di seguito, il riepilogo della notte:

ORLANDO MAGIC (19-25) @ DETROIT PISTONS (19-24) 115-120 OT

TORONTO RAPTORS (33-13) @ BOSTON CELTICS (26-18) 108-117

BROOKLYN NETS (23-23) @ HOUSTON ROCKETS (25-19) 145-142 OT

MILWAUKEE BUCKS (32-12) @ MEMPHIS GRIZZLIES (19-25) 111-101

SAN ANTONIO SPURS (26-20) @ DALLAS MAVERICKS (20-24) 105-101

CLEVELAND CAVALIERS (9-36) @ PORTLAND TRAIL BLAZERS (27-19) 112-129

NEW ORLEANS PELICANS (21-24) @ GOLDEN STATE WARRIORS (31-14) 140-147

UTAH JAZZ (25-21) @ LOS ANGELES CLIPPERS (24-20) 129-109

*Tra parentesi, i record delle varie squadre.