Solo quattro le sfide nella notte NBA. Ma spicca quanto successo all’AT&T Center di San Antonio tra Spurs ed Oklahoma City Thunder. Una partita interminabile e ricchissima di emozioni, soprattutto nel finale. Prima, i texani viaggiano a lungo poco oltre la double-digit di vantaggio (massimo +16), salvo farsi agguantare a metà quarto periodo (114-114). San Antonio si riporta poco dopo sul +7 (117-124 a 3’14” dalla fine), ma gli avversari non mollano, tenendo il passo con una serie di triple, per poi trascinare la sfida all’overtime con un canestro di Grant, assistito da Westbrook, con 5.6″ sul cronometro (130-130). OKC rimette il naso avanti in avvio di supplementare, cosa che non gli riusciva dai primissimi minuti del match; ma i ragazzi di coach Popovich tornano prontamente avanti (135-139 a 2’21” dalla sirena). Non è ancora finita, però, dato che Westbrook penetra e scarica per Adams, che vola al ferro (141-141 a 25.5″ dalla fine). DeRozan sbaglia il tiro della vittoria, per cui c’è bisogno di un secondo overtime.
San Antonio ne ha di più e, grazie anche alla precisione dalla lunetta, la chiude. Una partita, dicevamo, piena di numeri da ricordare, a partire dai 301 punti complessivi tra le due squadre, massimo in una singola partita dal 2006. San Antonio mette a segno le prime 14 triple tentate (record di franchigia), chiudendo 16/19, con un pazzesco 84.2% (record assoluto NBA). Coach Popovich sale a 1.222 vittorie in carriera, salendo al 3° posto assoluto, staccando Jerry Sloan. Ancora, career-high per Aldridge (56 (20/33 dal campo, 16/16 ai liberi)+9 rimbalzi e 4 stoppate), supportato soprattutto da White (23+8 assist) e Belinelli (19 e 6/10 dal campo (5/5 da tre)). Nei Thunder, bene tutto il quintetto titolare: George (30+8 rimbalzi), Westbrook (24+24 assist (career-high) e 13 rimbalzi), Grant (25+12 rimbalzi), Ferguson (21) ed Adams (19+7 rimbalzi).
Passiamo oltre. Al Pepsi Center di Denver, ancora una vittoria (7-3 nelle ultime 10, 11° W casalinga di fila) per i Nuggets, che battono i Los Angeles Clippers e consolidano il primo posto ad Ovest. Padroni di casa praticamente sempre avanti nel punteggio, allungando poi nel secondo tempo. Spiccano Murray (23+6 rimbalzi) e Jokic (18+14 rimbalzi e 10 assist, 21.esima tripla-doppia in carriera), mentre agli angeleni non bastano Harris (18+11 rimbalzi) e Gallinari (18 e 6/17 dal campo). Cadono invece i Boston Celtics, sconfitti all’American Airlines Arena di Miami. Heat che scappano via tra fine secondo e prima metà di terzo quarto, allungando fino al +26 (46-72 ad 8’14” dall’ultima pausa). Wade (19) e Richardson (18+6 assist) sono i migliori nei floridiani; Irving (22) non è sufficiente alla squadra di coach Stevens.
Chiudiamo con quanto accaduto al Golden 1 Center di Sacramento. I Kings proseguono nella loro rincorsa alla zona Playoff (-2 partite dai Lakers 8°), battendo dei Detroit Pistons sempre più in crisi (4-16 nelle ultime 20). Californiani sempre avanti sin dalla palla a due, toccando più volte un massimo vantaggio di 22 lunghezze. Sugli scudi Hield (18) e Cauley-Stein (14+14 rimbalzi); Stanley Johnson (16) si salva nei Pistons.
Di seguito, il riepilogo della notte:
BOSTON CELTICS (25-16) @ MIAMI HEAT (20-20) 99-115
LOS ANGELES CLIPPERS (24-17) @ DENVER NUGGETS (28-12) 100-121
OKLAHOMA CITY THUNDER (25-16) @ SAN ANTONIO SPURS (25-18) 147-154 2 OT
DETROIT PISTONS (17-23) @ SACRAMENTO KINGS (21-21) 102-112
*Tra parentesi, i record delle varie squadre.
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