Il Motomondiale 2018 si è aperto al meglio per Andrea Dovizioso e la Ducati. Al termine di una gara in progressione, il vice-campione 2017 ha finalmente rotto il tabù Losail, ottenendo la tanto sospirata vittoria dopo 5 secondi posti (tre dei quali nelle ultime tre edizioni). Un Dovi che, dopo un avvio guardingo, è risalito con autorità fino al sorpasso ai danni di Zarco nel quintultimo giro, che gli ha dato la leadership. Il finale in apnea, che lo ha visto sfidarsi ancora una volta con Marc Marquez, lo ha premiato d’astuzia, andando d’incrocio in seguito al tentativo di sorpasso del catalano all’ultima curva.
“Una gara quasi perfetta, nella quale mi sono piaciute tante cose” – spiega un raggiante Dovi – “Meno la partenza, dato che non avevo programmato di partire così male. Comunque ho notato subito che Zarco non aveva un ritmo forsennato, per cui mi sono preso tutto il tempo necessario per rimontare, pensando a salvaguardare gli pneumatici. Eravamo veramente veloci, e mi son potuto permettere di scegliere la strategia di gara. Quando poi, a cinque giri dalla fine, sono andato in testa, ho provato a dare lo strappo, ma non avevo più gomma“.
Il forlivese torna sullo start e sulla sua strategia: “Con le moto di oggi, per un bel pò la ruota davanti non tocca terra. Perciò, se stai andando contro un altro pilota, devi per forza chiudere il gas; e io l’ho dovuto fare per evitare Rins” – prosegue il ducatista – “Trovarsi a partire così indietro, riuscire a restar calmo, salvando le gomme e facendo la strategia, è una cosa che si possono permettere in in MotoGP ed è una figata. Mentre succedeva ho pensato alle Minimoto. Questo perché le mie gare più belle erano quelle in cui partivo dietro, ma sapevo che ne avevo di più e poi vincevo. Sono state sensazioni bellissime“.
“Non sono riuscito a creare il gap e Marc mi è rimasto lì attaccato, così come Valentino. Ho spinto tanto, ma non come volevo, poiché ero lento a centro curva. Quando arrivi alla fine con Marc attaccato, sai bene che in un modo o nell’altro ci proverà. In uscita dalla penultima curva, ho avvertito che fosse vicino, ma non ero convinto che si buttasse dentro all’ultima curva. Perciò ho lasciato un piccolo spiraglio, dato che non potevo frenare forte e, se avessi chiuso, probabilmente Marc mi avrebbe spinto all’esterno“, sottolinea Dovizioso, parlando dell’intenso finale.
“Quando si è buttato dentro, pensavo di aver perso la gara, poiché credevo che la riuscisse a chiudere. Invece sono riuscito a incrociarla, usando i cavalli della Ducati. La mia è una mossa che faccio dalle minimoto, ed è il mio modo di ragionare. Devi essere più lucido possibile per capire i dettagli. Sembra facile ma non lo è affatto, anche perché stavolta Marc l’ha anche chiusa di più. Son dovuto passare sul cordolo interno, perché non c’era più spazio“, ha concluso il Dovi.
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