Il 2018 rappresenta un anno molto importante per la Yamaha in MotoGP. Dopo un 2017 ricco di delusioni, dopo un avvio bruciante, la Casa di Iwata è chiamata a reagire e a lanciare un guanto di sfida credibile a Marc Marquez e alla Honda, oltre che alla Ducati. I primi test di Sepang, dopo un promettente avvio, hanno visto la nuova M1 andare in affanno al terzo giorno, rievocando fantasmi che in Yamaha vogliono assolutamente esorcizzare.
Il problema probabilmente più grande che ha afflitto la Yamaha nel 2017 ha riguardato le difficoltà nello sviluppo della M1 che, quest’anno, sarà nelle mani dei piloti Tech 3, Zarco in primis. Una moto molto umorale, in grossa difficoltà sia in condizioni di alte temperature che in generale di scarso grip, e con pista semplicemente sporca e con pista bagnata.
I test di Buriram, circuito thailandese che verrà saggiato per la prima volta dai centauri della MotoGP prima del debutto nel weekend del 5-7 ottobre, saranno fondamentali per tracciare la via, oltre che per iniziare a capire dove effettivamente Rossi e Vinales potranno porsi in griglia, soprattutto nella prima fase di stagione. Massimo Meregalli, team principal Yamaha, ha sottolineato a chiare lettere che, ad Iwata, contano più su Valentino che su Vinales, per quel che riguarda i consigli sullo sviluppo della moto.
“Il giudizio di Valentino ha più importanza di quello di Maverick. Ed è una circostanza del tutto normale” – ha spiegato Meregalli a Motorsport.com – “Rossi ha 39 anni, mentre Vinales 23. Maverick deve imparare da questo e trarne beneficio. E’ vero che ogni pilota ha un suo stile di guida, avendo quindi bisogno di alcune cose specifiche. Ma la nostra moto può essere guidata in un solo modo e, se la base è buona, saranno felici entrambi“.
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