In un’intervista rilasciata da Lorenzo a Motorsport, il pilota spagnolo ha voluto parlare del suo vecchio team Yamaha.
Non lo ha fatto in termini negativi, come forse qualcuno avrebbe sperato, non addossando le colpe dei suoi ultimi cattivi risultati ai due piloti attualmente in sella.
Lorenzo fu l’ultimo a conquistare un mondiale con la casa di Iwata. Era il 2015, ma in quell’occasione l’intera squadra non si dimostrò così entusiasta del successo. Aveva già fatto una scelta, sapevano da che parte stare, non volevano retormarce. Il pilota spagnolo andò via l’anno successivo per 12,5 milioni alla Ducati e al suo posto presero un connazionale, Maverick Vinales.
Oggi, però, la Yamaha sta vivendo il peggior momento della sua storia, con 24 gran premi senza successi. Inoltre, stanno assolutamente brancolando nel buoi riguardo i problemi di trazione della M1.
La sua risposta è stata piuttosto forte e nello stesso tempo ha denunciato una certa indifferenza. Non è più un problema suo, visto che alla Ducati hanno le loro questioni da risolvere. Oltre a loro, anche la Suzuki ha commesso degli errori, non c’è una squadra che si possa dire esente da questo.
Ma ha fatto un’ulteriore considerazione riguardo i problemi specifici della Yamaha, pur dimostrando una certa fiducia nelle prestazioni della moto. Così si è espresso:
«Nel loro, penso che sia vero che quello che gli sta accadendo dipenda molto dalla pista, perché su alcuni circuiti la M1 non sembra così male come dicono tante persone. Ma ci sono alcune piste su cui fanno fatica e, in qualche modo, è dovuto alla moto: sia Vinales che Rossi sono dei grandi piloti. Però non provo pietà, perché siamo tutti qui per vincere».
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