L’infortunio di Valentino Rossi tiene ancora banco nel paddock, in particolare in casa Yamaha. Il nove volte Campione del Mondo, fratturatosi tibia e perone della gamba destra mentre si allenava in enduro venerdì 1° Settembre, è stato costretto a saltare il Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini a Misano, dovendo fare altrettanto anche ad Aragon, dove verrà sostituito dall’olandese Michael van der Mark. La speranza di tutti è che Valentino possa tornare in sella in occasione del Gran Premio del Giappone a Motegi, del prossimo 13-15 Ottobre.
Il Managing Director di Yamaha Motor Racing, Lin Jarvis, è tornato a parlare di quanto occorso al suo campione, dicendosi dubbioso sulla possibilità che Valentino possa in futuro cambiare metodi di allenamento per prevenire problematiche del genere. “Non puoi avvolgere un pilota nell’ovatta” – dice diretto Jarvis a Motorsport.com – “Quando la settimana scorsa sono andato a visitare Valentino, gli ho chiesto più volte il perchè di quello che è successo. Lui mi ha risposto con un semplice ‘Queste cose possono succedere’“.
“Quest’anno Valentino ha subito due incidenti prima di una gara, prima al Mugello poi a Misano” – continua Jarvis – “L’incidente prima del Mugello è stato molto pericoloso, una caduta ad alta velocità da un grande salto in motocross, dove ha preso una gran botta. L’ultimo, invece, è stato un incidente abbastanza di poco conto in enduro. Il problema in questi casi, e chi va spesso su una moto di enduro lo sa bene, è che molte volte un incidente avviene praticamente da fermo. Ma se metti male una gamba te la puoi rompere. Lo stesso può accadere con una clavicola, un polso o un ginocchio“.
“Il suo allenamento principale si svolge al ranch e a Misano e non si è mai fatto male seriamente. So che è scivolato più volte, ma sono luoghi che conosce benissimo. Per me comunque è difficile criticarlo per quanto accaduto in enduro. Ripeto, non posso avvolgere i piloti nell’ovatta ed è nella natura del motorsport che prima o poi si cada. Cambia solo il modo” – prosegue il boss Yamaha – “Non potendo guidare una MotoGP, i piloti devono industriarsi per trovare delle alternative e il must attualmente è il fuoristrada. Rispetto al motocross, però, l’enduro è molto più imprevedibile“.
“Io non credo che l’enduro rappresenti un allenamento molto utile per la MotoGP” – conclude Jarvis – “Detto questo, i piloti si allenano con le più svariate moto, anche il motocross. Sinceramente vorrei che Valentino non fosse mai salito su quella moto da enduro ad inizio mese. Ma l’aveva già fatto quest’anno e negli anni passati. Quindi cosa vuoi dirgli?“.
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